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Barcellona, il festino diventa un thriller: “Sono scappata in lacrime”

Published by
Vincenzo Maccarrone

Barcellona, il festino diventa un thriller: “Sono scappata in lacrime”. Clamorose dichiarazioni che puntano il dito contro i giocatori blaugrana

Accuse gravissime, ipotesi di reato che pesano come un macigno e che rischiano, se confermate, di apporre un eterno marchio d’infamia sugli eventuali colpevoli. Da qualche mese a questa parte è in crescita esponenziale un dato a dir poco inquietante, il numero dei giocatori accusati di aver commesso reati di violenza sessuale. Solo nelle ultime settimane i nomi di due grandi giocatori, cosiddetti top player, sono finiti nell’occhio del ciclone.

Festino tra calciatori a Barcellona: lo sfogo della Tiktoker (TvPlay.it)

Il primo e più clamoroso è Dani Alves, trentanovenne esterno destro del Barcellona e della Nazionale brasiliana, uno dei più forti nel suo ruolo da vent’anni a questa parte. L’ex Juventus e Paris Saint Germain è finito addirittura in carcere in attesa di conoscere il suo destino: nelle prossime settimane un giudice si esprimerà sul suo caso (Alves è accusato di violenza sessuale consumata ai danni di una ragazza in un bagno di un locale notturno al centro di Barcellona). E da qualche giorno anche Achraf Hakimi deve difendersi da accuse simili.

Barcellona, il festino dei giocatori si trasforma in giallo: le accuse di una modella scuotono il club

Ma la sequenza di casi di presunti stupri o comunque di molestie non termina con Alves e Hakimi. Sempre con Barcellona sullo sfondo, è accaduto che una bionda e prorompente modella e influencer, Tatiana Kisiel, abbia rilasciato alcune dichiarazioni a dir poco sconvolgenti che se confermate potrebbero scatenare un vero e proprio terremoto nel mondo del calcio spagnolo.  La bella tiktoker ha infatti parlato di un festino organizzato da alcuni giocatori in un hotel di lusso di Barcellona.

Tatiana Kisiel – TvPlay.it

Queste le accuse, molto pesanti, lanciate dalla giovane modella: “I ragazzi erano arroganti e stupidi, come il 90% dei calciatori. La prima cosa che ci hanno chiesto una volta lì è stata di lasciare il telefono alla reception, cosa che non ho fatto perché non avevo intenzione di restare in un posto chiuso e senza la possibilità di comunicare. Non mi fidavo per nulla. Sulla strada per il bagno ho trovato uno dei giocatori che urlava contro una delle ragazze e ho iniziato a registrarlo”.

Il racconto della Kisiel prosegue fornendo ulteriori dettagli: “Lui se ne è reso conto e ha iniziato a inseguirmi. Mi sono chiusa in bagno e lui ha bussato alla porta, fino a quando non mi ha fatta uscire e cancellare il video. Sono andata via piangendo”. Tatiana ha anche raccontato di aver eluso la sicurezza consegnando la cover del suo smartphone. “Ovviamente non tornerò più a una festa di calciatori”.

Vincenzo Maccarrone

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