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Inter, fuori Samaden e dentro Giavardi: come cambia il settore giovanile nerazzurro

Inter settore giovanile

Inter, cambia tutto nelle retrovie: il settore giovanile del club passa a Giavardi dopo 33 anni di Samaden. Quali sono le principali novità.

Inter, via Roberto Samaden. Il sodalizio in nerazzurro terminerà a giugno: il settore giovanile sarà affidato all’egida di Beppe Giavardi. 33 anni di collaborazione. Una carriera non si cancella con un colpo di spugna, ma è possibile riflettere su cosa cambierà. A conti fatti nulla, perchè l’ex capo degli osservatori affiancava comunque Samaden a partire dal 2021, quindi ha acquisito ulteriormente i trucchi del mestiere.

Inter settore giovanile
Inter, come cambia il settore giovanile (ANSA)

Il settore giovanile nerazzurro – d’ora in poi – sarà a immagine e somiglianza di Giovanni Fabbian. Elemento soffiato alla Juventus. Il calciatore, dopo il prestito alla Reggina, tornerà all’ovile. L’idea è sempre la stessa: ricercare giocatori duttili. Arrivare a comprendere la necessità di avere elementi interscambiabili. Questo, nel calcio moderno, è importante e non lo dicono solo nomi e numeri. È una prerogativa dettata dalle necessità: più ruoli si sanno interpretare – all’occorrenza – e più è facile fare il salto di qualità.

Inter, settore giovanile a Giavardi: cosa cambia

Non perchè essere tuttologo paghi, ma riuscire a farsi trovare pronti in ogni zona del campo è utile. Soprattutto quando bisogna fare delle scelte. Selezioni che arrivano nel momento in cui un allenatore cerca una presenza affidabile. Il nuovo settore giovanile dell’Inter farà da raccordo alla prima squadra. In modo tale che Inzaghi, o chi verrà, possa comportarsi alla Mourinho: vedere e lanciare – se lo ritiene opportuno – pedine particolari nel mondo dei grandi. La nota costruzione dal basso.

Settore giovanile Inter
Il settore giovanile nerazzurro cambia riferimento (LaPresse)

Dimarco, Gnonto, Casadei e Pinamonti insegnano. Nomi che oggi sono sul taccuino dei grandi DS, ma conta chi ci è arrivato prima. L’Inter vuole giocare d’anticipo – come è successo con Fabbian, appunto – per mettersi in casa delle pepite importanti: pezzi di mercato da giocarsi all’esterno o coltivare internamente. In modo tale da avere una riserva all’altezza. La volontà c’è, i mezzi non mancano: Giavardi dovrà perseguire il fine. Mettere su una squadra competitiva a partire dalle radici su cui costruire. Le basi del futuro nerazzurro passano da qui.

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