Digiuno record per Andrea Belotti: nuovo stop per l’attaccante della Roma e ora è davvero una stagione da incubo, ma 11 anni fa andò “peggio”.
Non è l’anno del Gallo, è evidente. Andrea Belotti non è riuscito mai a convincere più di tanto Mourinho e sembra aver perso smalto, fiducia e serenità in campo. Il gol in Serie A è un lontano ricordo: sono trascorsi oltre 300 giorni dall’ultima marcatura in campionato.
Per fortuna c’è l’Europa League, competizione in cui il centravanti Campione d’Europa ha siglato tre reti. E in una stagione in cui neppure Abraham sembra al meglio, Belotti sta steccando e deludendo le aspettative. Imprevedibile, nemmeno nelle più catastrofiche delle prospettive. E nonostante tutto, la Roma è lì in zona Champions e lotta con le unghie e con i denti per centrare un pass insperato. Sarebbe un vero capolavoro targato Mourinho. L’ennesimo della sua carriera. L’ennesimo dopo aver vinto la Conference League.
Tornando a Belotti, l’attaccante si è infortunato al polso della mano destra e nei prossimi giorni sarà operato, come ricorda Sky Sport. Insomma, il Gallo deve saltare il prossimo match contro il Sassuolo e con ogni probabilità anche il ritorno degli ottavi di Europa League contro la Real Sociedad. E gli unici quattro gol stagionali (3 nella competizione europea e uno in Coppa Italia) non rappresentano la stagione peggiore della sua carriera: ecco quando ha segnato meno.
Belotti, dai 2 gol in Serie B alle 0 marcature in Serie A
Cresciuto nelle giovanili dell’Albinoleffe, il classe 1993 ha esordito tra i professionisti nella stagione 2011-12, quando la società lombarda giocava in Serie B e contemporaneamente il Pescara di Zeman trovava la magica promozione in Serie A grazie alle giocate di Verratti, Insigne e Ciro Immobile. Fu un anno d’oro per l’attaccante campano, mentre Belotti si divideva tra Primavera e Prima squadra, senza però riuscire ad evitare la retrocessione dell’Albinoleffe.
In quella stagione, Belotti siglò appena 2 reti tra i professionisti (mentre in Primavera ne fece ben 12). Insomma, non aveva compiuto neanche 20 anni, ma faceva intravedere buone cose, che qualche anno dopo avrebbe dimostrato su palcoscenici più importanti del campionato cadetto. Ad oggi, dunque, ha già superato la soglia dei 2 gol tra i professionisti, ma non può certo ritenersi soddisfatto come 11 anni fa.
Andrea ha nei piedi uno score da doppia cifra stagionale e tra infortuni e problemi di condizione, sono due stagioni che sta facendo abbassare vertiginosamente il suo valore del cartellino. Oltretutto, questo nuovo stop a causa della frattura al polso allungherà il suo digiuno al gol in Serie A. Il rischio è mantenere a zero il tabellino in campionato.
