Ostacolo Atalanta per il Napoli che è chiamato al riscatto dopo lo stop contro la Lazio: da Kvaratskhelia e Lookman agli esterni, ecco dove si deciderà il match
L’Inter ha di nuovo steccato, ko ieri sera al “Picco” contro lo Spezia, tuttavia in casa Napoli è vietato rilassarsi sia per riscattare la sconfitta contro la Lazio che per non ridare fiato alle cassandre in caso di altro stop.
Al “Maradona” sarà di scena l’Atalanta che, sebbene sia reduce da due sconfitte e un pareggio nelle ultime tre partite, è storicamente un’avversaria difficile per gli azzurri e che, eccezion fatta per Koopmeiners e Hateboer, si presenterà al gran completo. Tuttavia, il tecnico partenopeo, Luciano Spalletti, è certo che l’esito non sarà come quello contro i laziali del grande ex Maurizio Sarri.
Una convinzione, quella del tecnico toscano, che, come Spalletti ha spiegato nel corso della conferenza stampa della vigilia, nasce dal fatto che “i biancocelesti sono rimasti molto chiusi mentre la squadra di Gasperini ci verrà a prendere alti e lascerà spazi tra i reparti“.
Napoli-Atalanta, da Kvaratskhelia e Lookman agli esterni: dove si deciderà il match
Dunque, nelle previsioni di Spalletti quello tra gli azzurri e gli orobici sarà un match giocato a viso aperto, con gli uomini di Gasperini che presseranno a tutto campo lasciando inevitabilmente aperti gli spazi che potrebbero esaltare la velocità di Osimhen e la capacità di andare via in dribbling di Kvaratskhelia.
Eppure, in questa stagione la “Dea” ha cambiato volto tattico: non più una fase offensiva condotta con tanti uomini bensì un costruzione dal basso con successivo lancio lungo a pescare l’attaccante, in particolare Lookman a cui non difetta la velocità. E proprio il 25enne nigeriano potrebbe rivelarsi una spina nel fianco della retroguardia azzurra che dovrà guardarsi anche dall’esuberanza fisica e dal “piede caldo” di Hojlund (non a caso, entrato nel mirino degli azzurri quale sostituto di Osimhen in caso di addio del nigeriano) anche se è in ballottaggio con Zapata.
Con un Gasperini che pur non abiurando al suo 3-4-1-2 ha rinunciato a quell’aggressività e intensità sulla prima costruzione degli avversari che erano il suo marchio di fabbrica in favore di lunghe fasi di difesa posizionale, il match potrebbe decidersi sulle fasce: da una parte il già ricordato Kvaratshelia, con la sua attitudine a sgusciare via in dribbling per poi cercare la conclusione o l’assist per il suo “gemello d’ebano”, e dall’altra la coppia di esterni Zappacosta e Maehle che danno il meglio di loro stessi nella fase offensiva.
Nondimeno, in un match che presenta tante variabili a far pendere l’ago della bilancio da una parte e dall’altra potrebbe essere chiunque dei protagonisti in campo. In fondo, è proprio in questa imprevedibilità che risiede tutto il fascino del calcio che ci ammalia proprio in quanto le partite non sono mai come le si immagina alla vigilia.
