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Guardiola in allerta: “Haaland ha un problema!” | Al Salisburgo era “un’altra storia”

Erling Haaland

Erling Haaland ha un problema secondo Pep Guardiola: ecco perché segnare troppi gol fa male. E al Salisburgo era tutta un’altra storia con Marsch. 

Erling Haaland. Il nuovo che avanza. Il futuro Pallone d’Oro o giù di lì. L’attaccante del Manchester City è senza ombra di dubbio uno dei migliori giocatori al Mondo ed è pronto a dividersi lo scettro con Kylian Mbappé. Sono loro due gli eredi di Messi e Cristiano Ronaldo. O almeno queste sono le prospettive. Ma a dir la verità, il centravanti norvegese sembra crescere in maniera esponenziale e il salto in Premier League non sembrerebbe esser stato un problema.

Erling Haaland
Erling Haaland segna troppo secondo Guardiola (TvPlay.it)

E invece, per Guardiola un problema c’è. Infatti, Haaland deve restare in allerta – secondo il proprio tecnico – per il suo futuro. Infatti, dopo l’ennesima tripletta stagionale – la quinta – l’allenatore ha confessato che Erling “segna troppo e in futuro sarà un problema per lui” perché tutti si aspetteranno che continuerà a siglare doppiette, triplette o poker. Insomma, i tifosi si stanno abituando troppo bene, secondo Pep. D’altronde l’asso dei Citizens ha già messo a segno 42 gol in questa stagione, dopo sole 37 gare disputate.

Haaland, con Guardiola un gol ogni 68 minuti: il bilancio al Salisburgo

Eppure, nonostante stia segnando forsennatamente, Haaland ha fatto meglio con il suo ex allenatore al Salisburgo. O meglio, lo score con Marsch non è stato raggiunto ancora. Ma sarà questione di settimane, di giorni. Il centravanti del Manchester City ha una media rete pazzesca con Guardiola: un gol ogni 68 minuti. E pensare che nelle ultime uscite, tra Champions e FA Cup, il tecnico l’ha tirato dal campo dopo una sola ora di gioco per farlo rifiatare e dare spazio ad altri suoi compagni.

Haaland segna troppo secondo Guardiola
Il bilancio di Haaland con Guardiola (TvPlay.it)

Con Jesse Marsch al Salisburgo, invece, Haaland ha registrato 28 marcature in 22 partite giocate, con la media di un gol ogni 52 minuti. Un rapporto clamoroso tra minutaggio e finalizzazione, che gli è valsa la chiamata in Bundesliga nel gennaio del 2020.

Certamente, l’attaccante norvegese ha la possibilità di migliorare il suo rendimento nelle prossime giornate e, perché no, puntare ad abbassare il rapporto gol-minuti con Guardiola. D’altronde, serviranno altre poche triplette per raggiungere la media di un gol ogni 50 minuti. E a quel punto bisognerà chiedere all’allenatore catalano se non abbia cambiato idea sul suo bomber: resterà un problema fare così tanti gol?

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