“CR7 piangeva in allenamento”: la rivelazione sorprende i tifosi
Cristiano Ronaldo ha indubbiamente scritto assieme a Lionel Messi gli ultimi quindi anni di storia del calcio. Uno contro l’altro si sono sfidati stagione dopo stagione, infrangendo continuamente record precedentemente stabiliti e aggiudicandosi in due dodici palloni d’oro (fino ad oggi).
Nel 2023, però, le cose stanno giorno dopo giorno mutando: il fenomeno argentino non ha potuto rinnovare il suo contratto con il Barcellona e ha dovuto trovarsi un nuovo club. Giunto al Paris Saint Germain, di soddisfazioni personali se ne è tolte molto poche ed è tornato se stesso solo indossando la maglia dell’albiceleste.
CR7, invece, è addirittura finito a giocare in Arabia, per l’Al-Nassr: l’ultimo anno non è andato benissimo al campione portoghese che, una volta lasciata la Juventus, è sembrato fare tanta fatica fra il suo Portogallo, che gli ha preferito Goncalo Ramos nell’ultima Coppa del Mondo, e l’avventura 2.0 al Manchester United.
Se Cristiano ha vissuto la sua miglior epoca da calciatore come la casacca del Real Madrid, l’esplosione vera e propria era avvenuta molto prima: con il Manchester United segna circa novanta gol, ma giocando molto più lontano dalla porta, come ala sinistra (arriverà oltre i cento con il suo ritorno in Inghilterra).
Con la maglia dei Red Devils vincerà tre Premier League, una Fa Cup, due Coppe di Lega e due Community Shield, da aggiungere alla Champions League 2007-08, quella che lo porterà ad alzare al cielo il primo di una lunghissima serie di Palloni d’Oro.
Nel campionato inglese arrivò dallo Sporting Lisbona nel 2003, a diciotto anni, con Alex Ferguson che lo volle fortemente in squadra.
Proprio su questa parentesi si è espresso Rio Ferdinand, suo ex compagno e oggi commentatore di BT Sports. L’ex difensore centrale ha ammesso: “Lo infastidivamo molto, sia Quinton Fortune che io. Era molto più giovane di noi all’epoca, forse lo abbiamo bullizzato, ma stavamo solo cercando di costruirlo e di renderlo più forte”.
Un CR7 che però, secondo Rio, non si è mai arreso agli scherni grazie alla sua voglia di rivalsa: “Giocavamo a giorni alterni prima dell’allenamento come parte del riscaldamento e lo schiacciavo dappertutto. Se fosse stato trasmesso in tv avrebbe battuto tutti i record. Stava piangendo e si lamentava, ma era molto competitivo”.
Sebbene oggi sia strano pensare ad un Cristiano Ronaldo con poca personalità, forse le parole di Ferdinand spiegano anche la crescita con conseguente esplosione avuta da lì a pochissimi anni.
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