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Diamanti si ritira: ecco quante squadre ha cambiato in 23 anni

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Marco Di Nardo

Diamanti ha deciso di porre fine alla sua carriera calcistica all’età di 39 anni dopo aver dispensato calcio e gioia in tante squadre.

Avere un grande talento e un’ottima visione di gioco, non sempre ti consente di giocare subito in Serie A. In molti casi, devi fare una grandissima gavetta, per poi farti scoprire. E’ il caso di Alessandro Diamanti, che per anni ci ha deliziato con le sue giocate, con i suoi meravigliosi assist e i suoi stupendi gol. Non è però arrivato in Serie A presto. Quando però vi è arrivato, anche grazie al Livorno, ha incantato tutti.

Diamanti dice addio al calcio giocato (La Presse, TV Play)

Non è mai riuscito a fare il grande salto in una big, nonostante il suo bagaglio tecnico, le giocate, la qualità invidiabile. Ma nel corso degli anni, tantissimi tifosi hanno apprezzato le sue gesta e i suoi gol memorabili.

Diamanti si ritira

Indubbiamente, Alino Diamanti è stato uno dei migliori trequartisti degli ultimi venti anni. Nato a Prato, ha iniziato al Santa Lucia proprio come Paolo Rossi e Christian Vieri. Poi la tanta gavetta con il Prato prima di approdare con il Livorno dove si è fatto conoscere e ha finalmente messo in mostra tutte le sue immense qualità tecniche. Una visione di gioco eccezionale, assist precisi e gol che solo lui poteva fa e che hanno fatto innamorare milioni di appassionati di calcio.

Diamanti si ritira dal calcio giocato (La Presse, TV Play)

Negli anni ha cambiato molte squadre passando dalla Fiorentina al Bologna, dal Brescia al Palermo, dall’Atalanta al Perugia per poi ritornare Livorno. Non mancano neanche le esperienze estere come il West Ham e Watford in Inghilterra e il Guangzhou  in Cina, fino all’esodo in Australia dove ha vinto il titolo la passata stagione con il Western United.

Un girovago capace di totalizzare 541 partite, 117 reti e ben 108 assist. Numeri che dimostrano quanto questo calciatore sia stato indispensabile per le squadre in cui ha giocato sia sotto porta sia nella costruzione del gioco. Adesso, non resterà altro che ricordarselo e sperare che in futuro ne nasca un altro con le stesse caratteristiche tecniche perché ad un giocatore del genere è difficile poter rinunciare.

Marco Di Nardo

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