Bologna-Juventus, non funziona il VAR: l’arbitro assegna rigore. Cosa dice il regolamento

Nel posticipo di Serie A scoppia la polemica della Juve sul rigore assegnato al Bologna senza la revisione al VAR: cosa dice il regolamento.

Dopo pochi minuti è subito polemica al Dall’Ara per un rigore assegnato al Bologna che ha fatto infuriare giocatori e tifosi della Juve. L’episodio è molto insolito perché il monitor a bordocampo non funziona e l’arbitro Sozza si è fidato dei suoi assistenti nella sala VAR per giudica falloso il contatto in area tra Danilo e Orsolini.

Nell’ultima partita della 32.a giornata di Serie A si verifica episodio da moviola più unico che raro. Nello specifico Orsolini cade in area di rigore dopo un presunto tocco di Danilo ma inizialmente l’arbitro non fischia alcuna irregolarità e lascia proseguire il gioco. Poi però viene richiamato dal VAR e tutti si aspettano che, dopo il check, vada a rivedere le immagini.

A sorpresa invece il direttore di gara, dopo alcuni secondi di stop, cambia la decisione presa poco prima dal campo e indica il dischetto tra le proteste della Juve. In campo e sugli spalti nessuno capisce perché non si sia recato al monitor e il motivo è spiegato ai telespettatori soltanto dall’inviato di DAZN. Quindi Sozza, impossibilitato a guardare i replay, si è dovuto fidare dei suoi assistenti.

Bologna-Juve, caso VAR: c’è un precedente

Una scelta corretta, come dice il regolamento, nel caso in cui l’arbitro principale non possa ricorrere alla tecnologia per malfunzionamenti vari. Dopo alcuni minuti lo speaker dello stadio comunica a tutti i tifosi presenti cosa è successo, mettendo al corrente anche il pubblico di una situazione molto singolare che farà comunque discutere i tifosi bianconeri. Tra l’altro c’è un precedente sempre con protagonista la Juventus risalente al 22 febbraio 2020 quando l’arbitro, “sulla fiducia” del VAR, fischiò un rigore alla SPAL per un fallo di Rugani su Missiroli.