Luciano Spalletti è campione d’Italia con il suo Napoli: ecco le parole del tecnico di Certaldo ai microfoni di DAZN subito dopo l’aritmetica.
“C’erano spruzzi di azzurro da tutte le parti”. Così è partito Spalletti da campione d’Italia.
Quindi l’emozione e la felicità: “Il problema è che quelli che sono abituati a lavorare sempre come me, non riescono a gioire per le vittorie, perché la felicità è fugace. Ho vinto, ma ora bisogna riorganizzare. Bisognerebbe riuscire a fermarsi, ma è un’impostazione di vita che toglie qualcosa alla felicità che dovresti avere”.
Il tecnico ha poi continuato, parlando della gente di Napoli: “Vedere i partenopei sorridere e vederli felici è la più grande emozione, sono loro che ti trasferiscono emozioni attraverso la loro felicità”.
Che i tifosi meritassero questa gioia, è pronto a mettere la mano sul fuoco: “Il problema era arrivare qui perché hai il sentimento di una citta sul collo e sul gruppone. Ci saranno molte persone che nei momenti duri della loro vita, li supereranno pensando a questo momento qui, per cui è una responsabilità enorme, perché queste persone hanno il diritto di gioire così. E tu adesso ti senti più rilassato di avergli concesso questa felicità. Menomale che ce l’ho fatta, ma poi finisce lì”.
E se vai a Napoli vai per vincere: “Qui grandi allenatori e calciatori. Un pubblico che ha visto giocare Maradona e dentro questo risultato c’è anche la sua protezione, diventa difficile dire che siamo arrivati terzi dopo che siamo partiti benissimo”.
Non ha poi evitato di lanciare una frecciatina, togliendosi quindi qualche sassolino dalla scarpa: “Alcuni allenatori dicono che è solo il terzo anno che lavorano per la squadra. Ho avuto la richiesta di mantenere il Napoli in Champions. Noi ci siamo entrati, poi non potevamo uscire per il margine messo e addirittura da ultimo si è anche contestata la squadra e questa cosa non mi è piaciuta“.
Spalletti ha poi continuato, parlando di quanto credeva nel tricolore: “Quando lo scorso anno ho detto che avrei voluto vincere il campionato mi sono saltati tutti addosso perché avevo detto qualcosa che andava aldilà, ma quel qualcosa era per strappare il massimo come ricerca da parte dei calciatori, per poi avere la cosrruzione di una mentalità dove andare avanti quest’anno”.
Ha quindi citato i tecnici del passato, spiegando che non c’era altro risultato per lui oltre il primo posto: “C’è stato Ancelotti, Benitez, Sarri che ha fatto il miglior calcio d’Italia, Gattuso che ha vinto la Coppa Italia. Cosa vengo a fare qui? Per che cosa gioco? Scudetto e basta, sennò non ho visa di scampo”.
A fine intervista Ciro Ferrara, a nome di Diego Maradona, lo ha ringraziato, causando la commozione in diretta del tecnico di Certaldo.
Per chi sono le due dediche: “La prima è per i calciatori, che si meritavano loro questa gioia e poi per il pubblico, concludendo l’intervista con un urlo: Napoli è per te”.
Ha dedicato la vittoria alla famiglia, sua figlia e suo fratello, salutando con commozione.
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