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Taddei e il clamoroso retroscena di mercato: “Rifiutai la Lazio e…”

Taddei poteva andare alla Lazio

L’ex calciatore della Roma Rodrigo Taddei rivela un retroscena stupefacente: poteva essere un giocatore della Lazio. 

Chiedete ad un qualunque tifoso di Roma e Lazio cosa ne pensa del derby della Capitale e capirete immediatamente l’impatto che un evento di questo tipo ha sulla città.

Taddei poteva andare alla  Lazio
Rodrigo Taddei, simbolo della Roma del nuovo millennio – (LaPresse, TvPlay)

A differenza di molte altre stracittadine, quella capitolina si vive con una voracità unica e assoluta.

E se negli ultimi anni qualche calciatore ha iniziato a passare da uno all’altro club, spesso direttamente, tante altre volte in mondo indiretto, vedasi prima Kolarov (via City) e Pedro e ora Romagnoli (via Milan) e Luca Pellegrini (dalla Juventus), prima era impossibile anche solo immaginare che un calciatore potesse indossare ambedue le casacche in carriera.

Taddei e quel retroscena da brividi

Eppure Rodrigo Taddei, uno dei simboli della Roma del nuovo millennio, poteva raccontare oggi un passato diverso.

Taddei poteva andare alla  Lazio
Rodrigo Taddei, simbolo della Roma del nuovo millennio – (LaPresse, TvPlay)

Quando arrivò  nella capitale dal Siena a parametro zero, in pochissimi avrebbero mai pensato che sarebbe entrato in modo così radicato nel cuore dei tifosi, eppure in giallorosso alzerà al cielo tre trofei, giocando la bellezza di 296 gare, segnando 31 reti e fornendo 43 assist: rimase quasi un decennio.

Ma quando il calciatore, che a Siena stava stupendo, si avvicinò alla scadenza del contratto, molti club si fecero avanti per lui. Innanzitutto la Juventus, ma anche la Lazio, che il calciatore scelse di rifiutare.

Proprio il brasiliano lo racconta: “Il presidente De Luca all’ultimo secondo scelse di non farmi partire perché voleva stipulare una comproprietà con la Juventus” – ricorda.

Ma Taddei racconta anche una parte oscura della sua situazione in toscana: “Ho aspettato la fine del contratto, dopo un anno in cui ero stato messo fuori rosa, per trasferirmi nella capitale. È stato il primo caso di mobbing nel calcio: senza firma, non giocavo”.

Poi i no alle altre compagini per la Roma: “Vista la situazione, nelle ultime partite stagionali riuscii a scendere un po’ in campo. Rifiutai la Juve e anche Inter, Milan e Lazio“.

 

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