Inter in finale di Champions League dopo 13 anni dopo lâultima volta da quel grandissimo successo ottenuto dalla squadra di Mourinho.
Ci sono volute 13 lunghi anni per rivedere lâInter in finale di Champions League. Tanti, troppi sono gli anni passati per vedere un club cosĂŹ glorioso e importante disputare una finale del genere. Una sensazione unica pervade il corpo e la mente di ogni nerazzurro che ha lâopportunitĂ di rievocare tutte quelle magnifiche sensazioni che ha provato quando ha conquistato lâaccesso alla fine di Madrid nel 2010.
In quellâoccasione fu sconfitto il Barcellona di Guardiola mentre in questo caso il Milan di Stefano Pioli. Certo, ad inizio anno nessuno avrebbe mai pensato alla squadra di Simone Inzaghi in finale di Champions League. Invece, grazie al lavoro certosino fatto dal tecnico piacentino, la squadra nerazzurra è riuscita a conquistare addirittura la possibilitĂ di giocarsi lâopportunitĂ di riportare a casa dopo 13 anni lâambito trofeo.
Un traguardo unico, meraviglioso, che premia la societĂ nerazzurro per lâottimo lavoro fatto in sede di mercato nonostante le difficoltĂ economica e lâallenatore nonostante le tante critiche ricevute durante tutta la stagione. Una finale voluta e ottenuta grazie ad unâottima organizzazione tattica, proprio come accadde 13 anni fa nella doppia sfida contro il Barcellona. Ma che fine hanno fatto coloro che consentirono allâInter di conquistare il Triplete?
Una domanda che sorge spontanea, visto che nessuno potrĂ mai realmente dimenticarsi di coloro che sono riusciti ad ottenere un traguardo cosĂŹ importante nella loro carriera da calciatori e nella storia del club nerazzurro.
.Dopo aver lasciato i nerazzurri, ha avuto delle brevi esperienze con QPR, Toronto, Benfica e Flamengo. Una volta terminata la carriera da calciatore, ha iniziato quella da procuratore, oltre a essere Brand Ambassador dellâInter.
Dopo lâesperienza in Serie D con il Sona, ha deciso di concludere la sua carriera lâanno scorso da calciatore allâetĂ di 41 anni.
Dopo lâaddio al calcio nel 2014, decide di intraprendere la carriera di procuratore, salvo poi nel 2021 entrare nella societĂ del Venezia nel ruolo di consigliere.
Dopo essersi ritirato dal mondo nel calcio allâetĂ di 41 con lâultima esperienza targata Brasiliense, il brasiliano ha deciso di tornare nel suo Paese per capire come rimanere nel settore.
Dice addio al calcio nel 2014 dopo 858 con la maglia dellâInter e una serie di record e trofei conquistati. Ricopre ancora oggi il ruolo di vicepresidente del club nerazzurro.
Ancora oggi molto amato dal popolo nerazzurro, termina la sua carriera da calciatore nel 2016. Oltre a prendere parte agli eventi legati al club, promuove il proprio brand nellâabbigliamento sportivo.
Nonostante lasci i nerazzurri da calciatore nel 2014, ci ritorna due anni dopo per entrare nello staff di Pioli. Adesso fa parte dello staff della Nazionale argentina.
Lascia lâInter nel 2014, prende il patentino di allenatore e entra a far parte dello staff della Colombia per il Mondiale 2018. Oggi è uno dei commentatori sportivi si Sky.
Chiude la carriera dal calciatore nel PSG, salvo poi prendere il patentino di allenatore a Coverciano. Dopo lâesperienza di Genoa e Spezia, adesso allena il Bologna.
Dopo lâesperienza con lâInter, ha ottenuto dei grandi risultati nel Napoli di Mazzarri e nel Genoa e a trascinato la sua Nazionale fino agli spareggi per i Mondiali in Qatar. A settembre 2022 si è ritirato dal calcio giocato.
Dopo aver smesso di giocare a calcio, ha ricoperto il ruolo di vice di Stramaccioni allâUdinese, per poi tornare allâInter come club manager, ruolo lasciato nel giugno 2016. Dal 2019 al 2022 ha allenato la Stella Rossa e negli ultimi sette mesi la Sampdoria.
Lâuomo che consegnò la Champions League ai nerazzurri, nel luglio 2017 rappresentò lâInter come tour ambassador nella tournĂŠe cinese. Lâanno successivo ha ricoperto per pochi mesi il ruolo di segretario tecnico del Racing. Eâ stato colui che ha consigliato lâacquisto di Lautaro Martinez.
Lâuomo che diede la luce al gioco nerazzurro. Colui che consegnò il trofeo europeo a Moratti. Quella ciliegina sulla torta che mancava e che arrivò soltanto alla fine del mercato estivo. Oggi però lâolandese è un produttore di vini e gestisce nella sua amata Utrecht una Academy per la formazione di giovani calciatori.
Colui che diede lo spirito internazionale e di sacrificio ad una squadra cui mancava solo il trofeo europeo. Oggi il camerunense si dedica solo al sociale e allo sviluppo del calcio nella sua terra. à stato collaboratore del Presidente della Confederazione Calcistica Africana, Ahmad Ahmad ed è stato ambasciatore del Mondiale 2022 del Qatar.
Ancora in attivitĂ vista la sua giovane etĂ rispetto agli altri. Nonostante i vari tentativi di recuperarlo, lâattaccante italiano oggi gioca in Svizzera al Sion dopo una buona esperienza in Turchia insieme a Montella allâAdana.
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