Juventus, addio a 34 milioni: tutta colpa del Tottenham. Il club bianconero deve rinunciare a un incasso importante a causa degli Spurs
Quando si dice che le disgrazie non vengono mai sole. E’ più o meno quanto sta accadendo in questo periodo alla Juventus che dopo aver incassato la batosta dei 10 punti di penalizzazione inflitti dalla Corte d’Appello Federale nel secondo processo per le cosiddette plusvalenze fittizie, rischia una partenza ad handicap anche nella prossima sessione estiva di mercato. La dirigenza bianconera infatti contava, anche in vista di una campagna acquisti e cessioni che senza la partecipazione alla prossima Champions League si preannuncia quanto mai difficile e sofferta, di incassare denaro fresco dai riscatti di alcuni giocatori ceduti in prestito tra la scorsa estate e l’inverno del 2023.
I due pezzi pregiati sui quali la dirigenza della Vecchia Signora faceva affidamento, se così si può dire, erano lo svizzero Denis Zakaria e lo statunitense Weston McKennie. Due centrocampisti di buon livello che nonostante non avessero offerto un rendimento all’altezza delle aspettative nella loro parentesi juventina, godevano entrambi di un’ottima quotazione di mercato. Il mediano elvetico a settembre del 2022 era stato ceduto in prestito al Chelsea con un diritto di riscatto a favore dei Blues, mentre McKennie a gennaio è approdato al Leeds che lo ha preso sempre in prestito ma con obbligo di riscatto fissato a 34 milioni di euro.
Juventus, addio a 34 milioni: tutta colpa del Tottenham. Tifosi su tutte le furie
A scompaginare i piani del club piemontese è arrivata però la retrocessione in Championship del Leeds. Infatti nel contratto di cessione era stata inserita una clausola secondo la quale in caso di passaggio alla categoria inferiore dello storico club inglese l’obbligo di riscatto sarebbe venuto meno. E così è accaduto: nell’ultima giornata di Premier League i pavoni sono stati travolti dal Tottenham che ha espugnato Elland Road con un perentorio 4-1. Un risultato che ha condannato i bianco-gialli alla retrocessione.
La conseguenza immediata è la cessazione dell’obbligo di riscatto con il centrocampista americano che farà ritorno in Italia. Cosa ne farà a questo punto la Juventus non è dato sapere. Quasi certamente non resterà a Torino, anche perchè c’è la necessità da parte del club di snellire l’organico e di alleggerire il monte ingaggi. I nuovi dirigenti dell’area tecnica valuteranno il da farsi una volta approdati alla Continassa. La Juventus si ritrova dunque un McKennie in più e non è una bella notizia.
