Importati 1300 kg di cocaina: l’ex Ajax accusato di spaccio e tentato omicidio

Il calcio entra a gamba tesa nella cronaca: l’ex Ajax al centro di diversi misfatti che potrebbero cambiargli la carriera. Cos’è successo.

La storia del calcio è intrisa di pagine oscure: ombre a ridosso delle luci della ribalta, scheletri nell’armadio che vogliono anche sottintendere quanto – in realtà – non sia tutto oro quel che luccica. Dietro la celebrità, ci sono uomini e donne che fanno la loro vita con vizi e virtù. Spesso si parla delle seconde, ma quando si scivola sul primo punto allora capiamo davvero che il mondo è uno spettacolo d’arte varia, citando Paolo Conte.

Un uomo o donna può avere tutto e desiderare ancor di più, oppure non avere niente e sentirsi appagato. Questi calcoli deve esserseli fatti anche Quincy Promes, giocatore dello Spartak Mosca, ex Ajax e Siviglia che ha un Curriculum di tutto rispetto sul campo ma viene ricordato per quello che ha fatto fuori. Altro che stravizi: la sua è una storia da soap. Nessuno poteva immaginare, però, che la serie in questione fosse Narcos.

Quincy Promes nell’occhio del ciclone: cos’è successo all’ex Ajax

Vicende degne della serialità più complessa e adrenalinica, ma stavolta non basta premere il tasto stop per interrompere tutto. L’uomo, insieme a un suo collega di 31 anni, è accusato di importazione di stupefacenti: non una quantità qualsiasi, 1300 Kg di cocaina. Una fornitura. In gergo si definisce carico e qui entriamo nell’aspetto del Narcofutbol che, in molti, pensavano fosse morto e sepolto alla fine degli anni ’80.

I capi di imputazione sono ancora da verificare: il calciatore – come ha specificato il proprio entourage – non sarà presente all’udienza perchè impegnato con lo Spartak Mosca. Restando in tema di “impegni” e qualità, Promes è noto anche per un altro tipo di performance: qualche tempo fa è stato accusato di tentato omicidio nei confronti del cugino, ma non è stato possibile determinare se il fendente fosse stato usato con l’intento di uccidere oppure no. Alla faccia degli alti e bassi: la vita di Quincy Promes, per dirla alla Vasco Rossi, è spericolata. Come quelle dei film, appunto.