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NICOLINI (VICE DS SHAKHTAR): “DE ZERBI RESTA AL BRIGHTON. BONDARENKO-ROMA? NORMALE CHE PIACCIA”

Nicolini conferma De Zerbi al Brighton

Carlo Nicolini, dirigente dello Shakhtar Donetsk, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.

Nicolini conferma De Zerbi al Brighton
Le parole di Nicolini su Bondarenko (Ansa Foto) – tvplay.it

“DE ZERBI RESTERA’ AL BRIGHTON” – “Penso proprio che De Zerbi resterà al Brighton, sta facendo un percorso importantissimo, ha una squadra importante, lo seguono nelle sue idee; quindi, a meno di proposte particolari penso resterà lì. Però quando ci siamo visti non abbiamo parlato di questo, abbiamo parlato di calcio in generale, quello inglese e quello italiano rapportata alla realtà ucraina. Da quel che posso intuire io non andrà via, ma veramente non ne abbiamo parlato, non è retorica”.

“NORMALE CHE GIOCATORI COME BONDARENKO PIACCIANO, MA COSTA PIU’ DI 15/20 MILIONI” – “Mi sembra normale che le grandi squadre, nel caso di Bondarenko la Roma ma tante altre anche, mettano gli occhi su giocatori dello Shakhtar. A giugno non avevamo una squadra, a luglio abbiamo iniziato la Champions League e abbiamo battuto il Lipsia, che è una delle squadre che stanno emergendo nel calcio europeo, abbiamo pareggiato con il Real Madrid. Chiaro che quindi questi ragazzi piacciano. Bondarenko ha una tecnica sopraffina, segue gli spazi, sa seguire l’azione, ha capacità di tiro e una fisicità che gli permette di fare bene sui piazzati. È un giocatore importantissimo dal mio punto di vista, ma non credo che qualcuno lo prenda adesso, anche perché ci vogliono i soldi, poi il prezzo non lo faccio io. Non parlo di cifre, però si parla di giocatori a 60/70 milioni che non sanno fare due passaggi di fila, poi ci sono ragazzi che è tre anni che fanno la Champions, che vanno al Bernabeu a fare una signora partita e li valutiamo solo 15/20. Poi lo Shakhtar vuole costruire una squadra competitiva”.

“MUDRYK HA FATTO QUALCHE ERRORE, MA BASTA VEDERLO IN NAZIONALE PER CAPIRE CHE GIOCATORE È” – “Basta guardare la partita con la Germania per capire. Mudryk ha fatto maluccio, è innegabile, ma analizziamo le cose oggettive. È stato preso a gennaio, era fermo da due mesi e mezzo, stava facendo la preparazione nelle condizioni in cui siamo noi. Hanno cambiato tecnico iniziando a inserire giocatori in continuazione senza una logica. Ditemi uno che quest’anno ha fatto bene al Chelsea. Poi con la nazionale ucraina con un modulo che conosce e compagni che conosce avete subito visto cosa sa fare, sicuramente avrà delle colpe anche lui se ha fatto male, però bisogna mettere i giocatori nelle condizioni di poter dare il meglio. Mi ricorda un po’ la situazione di Vlahovic”.

“L’INTER COL CITY POTEVA OSARE’” – “Avevamo analizzato e dette cose oggettive sulla finale di Champions League, le partite poi possono finire 4-0, ma i numeri davano la partita equilibrata e si è visto che poi è andata così. Un episodio ha girato in favore del City, gli va dato merito perché ha portato via una partita difficile per tante circostanze. L’Inter può avere un po’ di rammarico per non averci provato come poteva fare. Così come prima tutti davano l’Inter straperdente, tanti si beavano della partita che andava avanti sullo 0-0, non hanno capito, o sono stati bravi quelli del City, che si poteva spingere. Con l’infortunio di De Bruyne, con il City che non riusciva a fare la sua partita, anche per bravura dell’Inter, si poteva spingere un po’ di più al di là della sfortuna”.

“SENZA LA GUERRA LO SHAKHTAR CON DE ZERBI POTEVA FARE GRANDI COSE” – “Non mi stupiscono le parole di De Zerbi, anche per me la ferita è ancora aperta. Avevamo trovato un gruppo di ucraini di livello eccezionale, un allenatore importantissimo e futuristico. Stavamo anche comprando bene, i brasiliani già ce li avevamo, avevamo inserito due o tre elementi. Senza la guerra pensavamo che lo Shakhtar potesse puntare a grandi risultati e credo che anche a De Zerbi dispiaccia tantissimo”.

“ALL’ARSENAL FORSE MUDRYK AVREBBE AVUTO UN ALTRO IMPATTO” – “All’Arsenal un impatto diverso? Può essere, l’Arsenal ha un gioco diverso, ha Zinchenko che lo avrebbe aiutato nell’ambientamento, una situazione diversa. Il Chelsea ha portato avanti una filosofia che probabilmente non credevano neanche loro sarebbe andata così male, tant’è che hanno cambiato ancora una volta allenatore”.

“ALL’ITALIA MANCA QUALCOSA IN ATTACCO” – “Manca qualcosa, abbiamo perso tre finali europee è vero, ma in tutte le partite c’erano dentro cinque o sei italiani titolari. Quindi qualcosa da pescare c’è. Abbiamo perso la finale dell’Europeo U20, ci mancava qualche pezzo importante rispetto all’Uruguay; quindi, anche alle spalle qualcosa sta crescendo. Però in attacco un centravanti importante manca, Raspadori ha giocato un po’ poco tra infortuni e il campionato straordinario di Osimhen. Manca qualcosa, credo che questa semifinale di Nations League vedrà ancora dei nomi che piano piano dovrebbero lasciare il posto ad altri per andare avanti”.

“IN ITALIA C’È PAURA DI OSARE, PERCHÉ DE ZERBI NON LO HA PRESO UNA TOP ITALIANA?” – “C’è un po’ di paura a provare qualcosa di nuovo in Italia, abbiamo iniziato parlando di De Zerbi. Perché nessun top club italiano ci ha puntato? L’ho contattato, gli ho proposto il nostro programma, conosceva lo Shakthar perché aveva una filosofia di gioco simile. Ci ha chiesto se lo avremmo seguito sul mercato e lo abbiamo supportato”.

“ZEMAN HA FATTO TANTO, FORSE POTEVA FARE DI PIU’, MA BISOGNA SAPER ANALIZZARE LE SITUAZIONI” –  “Zeman ha fatto tanto, poteva fare di più, non ha vinto, poi bisogna andare a vedere perché non ha vinto. Alla Lazio ha fatto vedere un calcio fantastico, così come alla Roma, poi chi dice che è stato cacciato diverse volte, che ultimamente sta fallendo, che è stato battuto dal Foggia di Delio Rossi, sono anche queste cose vere. Bisogna argomentare e analizzare le situazioni. Il campionato alla fine di tutti i tecnici lo vince uno, potranno aver fatto bene anche altri però, Spalletti per esempio è bravo solo da quest’anno?”.

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