Esattamente dieci anni fa ci lasciava un grandissimo del calcio, Stefano Borgonovo. Con il suo ex compagno di squadra alla Sambenedettese, Gigi Cagni, abbiamo provato a rendere onore alla sua memoria.

Il mister ci ha concesso una splendida e toccante intervista, raccontandoci il percorso fatto al fianco di quello che è stato un grande calciatore e un uomo straordinario.
I due si sono incontrati a San Benedetto del Tronto: “Quando è arrivato alla Sambenedettese dal Como aveva 19 anni. Dopo i primi tre-quattro giorni di ritiro presi l’allenatore e gli dissi che questo ragazzo doveva giocare. Si vedeva subito che aveva delle qualità diverse, oltre a essere un ragazzo bravissimo sotto ogni punto di vista. Ho un ricordo nel cuore, dopo un gol a Campobasso si fece tutto il campo per venire ad abbracciarmi. Non molto tempo prima a Cagliari aveva fatto gol e all’aeroporto, mentre stavo parlando con dei compagni, era con i più giovani a ridere e scherzare. Andai lì e gli tirai una sberla dicendogli “che cazzo ridi, dobbiamo fare tutto”. Queste cose, quando è diventato un giocatore importante, le ha sempre raccontate”.
Poi è arrivata la malattia e Cagni racconta: “Quando ho saputo che aveva la Sla sono andato immediatamente a trovarlo. Gli chiesi cosa era successo e come aveva cambiato idea, inizialmente voleva morire infatti, ha capito che sarebbe stato importante per gli altri. Da lì è nata l’associazione istituita dalla moglie. Si è visto il grande uomo che è anche per come si è comportato dopo la malattia, nonostante un viaggio fosse una grande sofferenza nel suo stato di salute andava in tanti stadi per partite di beneficenza e mandare così dei segnali. Era un personaggio unico, calciatore incredibile di qualità superiori alla norma e uomo eccezionale. Abbiamo la chat della Sambenedettese e stamattina sono arrivati tanti messaggi di ricordo. Alla foto che lo ritraeva con Maccoppi a San Benedetto mi è venuto un magone a vederla. È stato un vero esempio e lo è ancora oggi, per questo si deve raccontare la sua storia ai giovani”.