Pino Insegno è il nome più in voga nell’ultimo periodo. Il futuro legato ai palinsesti Rai ha fatto discutere, ma la sua passione è il calcio.
Pino Insegno torna in televisione dopo anni di assenza, non lontano dalle polemiche. Il suo approdo su Raiuno – al posto di Flavio Insinna all’Eredità e con “Il mercante in fiera” – ha generato divisioni. I detrattori pensano che sia tornato su volere di Giorgia Meloni, con cui è amico da tempo. Le voci di corridoio vanno di pari passo alla rivoluzione della Rai, con tanti nuovi volti. Insegno, però, dal canto suo si difende: “La gente mi ama a prescindere, non perchè sono amico del padrone del teatro”.
Frasi ai palinsesti Rai che non sono passate inosservate, nel frattempo l’attore e doppiatore fa i conti con le altre sue passioni. Il cinema e la televisione sono soltanto una parte del suo mondo. Per il resto della giornata c’è il calcio: l’interprete è sempre stato vicino ai colori della Lazio. Numerosi i Derby del Cuore a cui ha partecipato in tal senso: grazie alla passione per il mondo del pallone ha conosciuto icone del nostro tempo come Massimo Troisi, con cui ha condiviso il posto nella Nazionale Attori, ed Ennio Morricone con cui poi ha avuto modo di lavorare a stretto contatto.
Pino Insegno, Lazio e non solo: una vita biancoceleste
Ciascuno nel suo campo, ma ugualmente fondamentali. Le radici di Pino Insegno partono da lontano: non soltanto con la Premiata Ditta – composta anche da Ciufoli, Draghetti e Foschi – ma anche in tanti altri contesti che l’hanno reso per certi versi unico. Il successo di “Voice Anatomy” – altra trasmissione cult di Raidue – lo conferma. Una volontà, quella di ripartire da dove aveva lasciato, che non gli fa perdere di vista il calcio.
L’uomo non ha mai rinnegato i suoi colori: fu uno dei primi a protestare contro Lotito, ma poi non si tirò indietro neppure quando c’era da aiutare la Lazio con la presenza. Sempre il primo agli eventi della società, passione che condivide con un’altra presenza illustre: Tommaso Paradiso, ex frontman dei The Giornalisti. Il punto è proprio questo: Insegno non ha bisogno di presentazioni, una vita tra palco e campo lo precede. Perchè, anche davanti alle telecamere, non dimentica mai il proprio passato. Quello che ha reso così intrigante il prossimo futuro.
