José Mourinho ha deciso di seguire la sua Roma lontano dal campo di gioco: la scelta del tecnico è davvero incredibile.
La Roma è sbarcata in Portogallo già diversi giorni fa per la tournée estiva e per prepararsi al meglio all’inizio di una nuova stimolante e complessa stagione. Mourinho può contare sul contributo di diversi calciatori acquistati dalla dirigenza, come Aouar, N’dicka o Kristensen. Manca ancora il nuovo centravanti, che si giocherà il posto dapprima con Belotti e poi con Abraham, quando rientrerà dall’infortunio.
Mentre Tiago Pinto lavora sul mercato per rinforzare la rosa, la quale dovrà cercare disperatamente di centrare la qualificazioni in Champions League per il prossimo anno, Mourinho allena i suoi giocatori e i suoi membri dello staff ad un particolare inizio stagionale che lo vedrà lontano dai riflettori.
A causa delle offese riferite all’arbitro Chiffi dopo il match contro il Monza dello scorso maggio, Mourinho dovrà scontare 10 giorni di squalifica in campionato, che equivalgono alle prime due giornate di Serie A. In particolare, lo Special One salterà gli impegni contro Salernitana e Verona, poi potrà regolarmente sedersi in panchina. Oltre a questa squalifica, però, il tecnico dovrà scontare per l’UEFA ben 4 turni di squalifica. Ritornerà in panchina solo dalla 5a giornata della fase a gironi, quando i giochi in Europa League potrebbero essere già conclusi per la Roma o sarà una fase calda per la qualificazione agli ottavi di finale.
Insomma, al momento, Mourinho è certo di saltare 6 partite e allora in questo ritiro in Portogallo sta mettendo a punto una strategia particolare. A dir poco unica. Infatti, sia per il test contro il Braga che per quello contro l’Estrela Amadora, l’allenatore della Roma non è sceso in campo, al fianco dei giocatori, ma ha guardato la partita dalla tribuna, lasciando al suo staff la gestione dei ragazzi. Si tratta di una prova importante per i colleghi che lavorano a stretto contatto con lo Special One, poiché dovranno iniziare la stagione con il piede giusto e non potranno in alcun modo affidarsi alle conoscenze e all’esperienza o alle intuizioni di José Mourinho. Insomma, i suoi vice devono essere bravi a leggere ed interpretare le partite in modo autonomo, a tal punto da poter mescolare le carte in maniera indipendente.
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