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LO MONACO: “MOURINHO, AVEVO RAGIONE IO: SUL CAMPO E’ UN ASINO”

Il direttore Pietro Lo Monaco è intervenuto ai microfoni di TvPlay

“MOURINHO? ECCELLE NELLA MOTIVAZIONE, IN CAMPO INVECE…” – “Mourinho? Siete voi che volete vederci cose. Secondo me conosce solo il Monaco di Tibet (ride ndr) Non posso pensare che dopo tanti anni si ricordi di me e parli di me. Anche perché mi sembra di averci visto giusto allora. Ho detto quello che i fatti facevano vedere. Ho detto che per fare l’allenatore ci vogliono tante prerogative. Mourinho eccelle nel levare la pressione ai giocatori, nella capacità di motivare. Ma come capacità di esprimere lavoro in campo, è un asino. Lo dicevo 10 anni fa. Ci sono degli allenatori che poggiano su certi requisiti e basta. De Zerbi, Spalletti, Sarri sono allenatori che esprimono lavoro in campo. Lui non lo è. Allegri? Ha puntato la sua carriera su altro. Come Ancelotti, che è sempre stato un gestore di uomini. Aveva grandi squadre e sapeva trarre il meglio dai giocatori. Inzaghi è sottostimato a torto. Se guardate la sua storia ha sempre vinto qualcosa. Non è appariscente ma è capace di lavorare. O arriva in fondo alle competizioni o le vince. Rudi Garcia con la Roma fece bene, anche per espressione di gioco. Poi si è perso un po’. Il Napoli l’anno scorso ha stravinto con espressione di gioco di grandissimo livello. Non c’è da inventarsi nulla. Il tecnico più importante è far si che i giocatori mantengano alta la tensione. Mi preoccupo quando sento che se non puoi vincere va bene il pareggio. Quelle parole sono da mettere di fianco al video che fece vedere Spalletti del Napoli che subiva il contropiede e tutta la squadra rientrava. E’ sinonimo di voglia di vincere. Avere il direttore è importantissimo. Prende Garcia e gli spiega delle cose. Ma il “marchese” (De Laurentiis ndr) pensa di poter fare tutto”.  

“MOURINHO UN PROBLEMA PER LA ROMA” – “Mourinho è un problema per la Roma. Gli hanno dato carta bianca. Inorridisco nel vedere Renato Sanchez  alla Roma. Ha fatto il giro del mondo. Se lo è portato ovunque. La Roma ha bisogno di altro, di prendere giocatori integri. Dybala è un vaso di vetro. Lukaku ha mille punti interrogativi. Belotti pronti via e segna, e loro prendono l’iraniano e Lukaku. Se non è confusione questa. L’effetto del nome Mourinho sino a quando può durare? Con la Conference si è guadagnato qualche tempo in più. Ma la gente vuole vedere giocare. Non può vedere la squadra contro il Sassuolo difendersi. Se la Roma dovesse recuperare tutto l’organico a pieno regime è una seria pretendente alla zona Champions. Però sono se, e con i se non si mette a tavola niente. “. 

“LA JUVE COMPRI GIOCATORI DEGNI DEL SUO BLASONE” – “Il futuro della Juventus dipende dalla proprietà. Molti dicono di Allegri, ma il problemi sono le campagne non da Juve degli ultimi 6-7 anni. E’ una squadra forte fisicamente ma anonima. I giocatori di classe vera se levi Chiesa e Vlahovic se si riprende non ci sono. Weah? Se devo salvarmi è un conto, ma se devo vincere lo scudetto è ben altra cosa. Una volta comprai un centrocampista, mi chiese una consulenza il Real Madrid e dissi: “Voi non vi potete presentare così al Bernabeu”, ed era un giocatore che avevo comprato io. La Juve è la Juve, deve avere qualità. Sono anni che vedo McKennie, ma con tutto il rispetto che c’entra? A centrocampo gioca con Locatelli, Rabiot che sino a ieri era così cosi e col ragazzino Miretti. Stiamo parlando della Juve. Chiesa lo è sicuramente da Juve, anche se lo stanno imbastardendo. Lasciamolo nel suo ruolo naturale”. 

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