L’attaccante esterno dell’Hellas Verona sta proseguendo nel suo percorso di crescita: ecco cosa manca per il salto definitivo.
L’impatto di Cyril Ngonge con la Serie A è stato tanto impressionante quanto inaspettato. L’ennesima piacevole scoperta da parte dell’Hellas Verona, sempre molto abile nell’andare in missione e portare in Italia calciatori sconosciuti da valorizzare e rivendere. Trascinatore tecnico, ancora di salvezza nello spareggio per la permanenza in Serie A contro lo Spezia e risorsa assoluta per l’attuale stagione. Molte squadre in estate hanno provato a piazzare il colpaccio, preparando offerte importanti da recapitare agli scaligeri, ma alla fine Ngonge ha deciso di restare, con la volontà di completare il suo percorso di crescita.
L’exploit improvviso non è d’altronde frutto del caso. Duro lavoro, ma anche competenza e voglia di emergere. Predisposizione e attitudine al miglioramento che ne aumentano prospettive e orizzonti. Ngonge è l’oro nascosto di questa Serie A, pronto a brillare e a far brillare. La sua permanenza a Verona è probabilmente solo di passaggio, ma intanto la piazza gialloblu se lo gode con l’obiettivo di alzare asticella e obiettivi rispetto all’ultima difficoltosa stagione.
In molti si sarebbero aspettati il definitivo salto da parte di Ngonge già nell’ultimo e più recente mercato estivo. Arrivato lo scorso gennaio dal Groningen, l’esterno offensivo belga ha impattato al meglio con il calcio italiano, segnando 5 gol e tenendo in piedi un Verona tramortito da paure e ansie da Serie B. La doppietta nello spareggio contro lo Spezia è stata la ciliegina sulla torta di una seconda parte di stagione da cerchiare in rosso e incorniciare. Ma anche nel campionato appena cominciato, il classe 2000 ha già ripreso da dove aveva lasciato: 2 gol in 3 partite e il solito peso decisivo nelle dinamiche offensive degli scaligeri.
A farci una fotografia completa della crescita del ragazzo ci ha pensato Marco Baroni. Il tecnico dell’Hellas ha infatti trovato in Ngonge un giocatore su cui fare assoluto affidamento, con l’obiettivo di accompagnarlo verso una crescita definitiva. “Sta lavorando per diventare un giocatore di squadra, stiamo lavorando insieme dal ritiro. Ha grande talento individuale e predisposizione, per diventare un giocatore forte bisogna diventare un giocatore di squadra e stiamo lavorando su questo, oltre che sul goal, che comunque è fondamentale, anche sull’intera prestazione. E’ una bella sfida, è un calciatore che se capisce può diventare molto importante”. Insomma, parole al miele per chi crede ad occhi chiusi in questo ragazzo che sicuramente avrà un grande futuro davanti a sé.
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