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Inter, è già tempo di una svolta: ecco cosa teme Inzaghi

Simone Inzaghi, Inter (ansa-tvplay)

L’Inter dopo il passo falso contro il Sassuolo perde altri due punti col Bologna e adesso iniziano i processi, i fattori da correggere.

La squadra che aveva schiantato il Milan nel derby e che pareva dovesse uccidere il campionato di Serie A 2023-24 sembra essere già sparita. Dopo essersi fatta raggiungere in classifica proprio dai cugini, che stracittadina a parte le hanno vinte tutte, ora si sono fatti addirittura superare. Fatali sono stati due passi falsi arrivati per giunta a San Siro, prima col Sassuolo e sabato pomeriggio contro il Bologna.

Il “fatal Bologna” rievoca ricordi pessimi agli uomini di Simone Inzaghi e adesso l’idea che questi passi falsi, nonostante la rosa dell’Inter sia uniformemente riconosciuta come la più completa e forte in Italia, possano compromettere la conquista dello Scudetto, creano non poche ansie.

Nulla può essere lasciato al caso anche perché come l’anno scorso, quest’anno i tifosi delle milanesi hanno un pensiero in più, quella seconda stella da raggiungere assolutamente prima dei cugini. Ecco quindi che società e staff tecnico sono a lavoro per capire cosa ci sia da correggere per rimettersi sui binari giusti per la conquista del titolo.

I mea culpa di Inzaghi e dell’Inter sui punti persi in campionato

La sconfitta col Sassuolo ed il sanguinoso pareggio col Bologna hanno una cosa in comune e non si tratta della regione di provenienza delle squadre avversarie. In entrambi i casi infatti l’Inter era andata in vantaggio per poi essere rimontata. Sicuramente un segnale che evidenzia un problema nel gestire le partite, o “addormentarle” come si suol dire.

Simone Inzaghi, Inter (ansa-tvplay)
Simone Inzaghi, Inter (ansa-tvplay)

Che dipenda da un senso di presunzione o di scarsa concentrazione una cosa è certa, Inzaghi ne parlerà coi senatori al rientro dalla pausa per far sì che la squadra resti sempre mentalmente connessa alla partita, ma l’analisi delle criticità non si limita solo a questo. C’è un aspetto infatti che riguarda invece proprio le scelte di Inzaghi, che spesso appaiono più “automatiche” che ragionate.

A partire dal turnover, che ad esempio in questo caso non ha tenuto molto conto della grossa fatica infrasettimanale del match contro il Benfica, passando anche per l’apporto di giocatori come ad esempio Alexis Sanchez a partita in corso, che nel caso specifico del cileno è sempre stato pressoché nullo. Quello dell’attacco però rischia di essere un problema serio considerando l’infortunio di Arnautovic. Ecco perché l’alternanza dei giocatori deve essere più “scientifica”, come scrive anche la Gazzetta dello Sport, con una rotazione che permetta ad Inzaghi di avere sempre 16 giocatori di movimento “freschi”.

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