Victor Osimhen, attaccante del Napoli, è intervenuto nella diretta di Vox to Box.
“PALLONE D’ORO? MESSI E HAALAND MERITANO DI VINCERLO, NON MI SBILANCIO” – “Per me i due che meritano di vincere sono Messi e Haaland. Uno ha vinto la Coppa del Mondo, l’altro il Triplete. Non voglio dire la mia opinione a riguardo, ma entrambi lo meritano di vincere.
“IL PALLONE D’ORO NON SARA’ UN OSSESSIONE PER ME” – “Se è un obiettivo vincere il Pallone d’Oro? Onestamente, se un giorno riuscirò ad essere vicino a vincerlo sarà clamoroso, per me è già un sogno giocare a questi livelli. Sarà un obiettivo, ma non un ossessione. Se sarò capace ad essere competitivo ad un certo livello, sarà fantastico”.
“QUANDO SEGNO AL MARADONA E’ QUALCOSA DI SPECIALE” – “Prima di trasferirmi al Napoli, parlai con Koulibaly della citta, della gente, dello stadio…Quando ho segnato il primo gol al Maradona contro l’Atalanta, non c’erano tantissimi tifosi allo stadio a causa del Covid, ma tutti aspettavano che segnassi. Quando segno sento sempre le stesse emozioni, è qualcosa di speciale, sia quando gioco con grandi squadre che con quelle minori.
“ORBAN HA UN GRANDE FUTURO DAVANTI A SE” – “Ho visto le clip di questo Emmanuel Orban, è straordinario. Ha un futuro roseo davanti a sé e raggiungerà i suoi obiettivi. Ho parlato con lui, è un ragazzo eccezionale, farà grandi cose”.
“QUANDO ERO PICCOLO NON AVEVO LE SCARPE PER ALLENARMI, MI AIUTO’ UNA PERSONA” – “Ero molto piccolo quando ho iniziato a giocare a calcio. Giocare a calcio era tutto quello che mi regalasse felicità quando ero piccolo. Mi aiutava ad essere felice e regalare felicità anche alle persone. Mi ricordo che in una partita volevo fare un grande numero: una rovesciata. Ma nel farlo mi sono slogato la spalla. Sono corso da un medico per farmela rimettere a posto. Sono molto felice di essere diventato un professionista, il calcio é ciò che mi rende felice. Insieme al fatto che i miei amici hanno condiviso con me la mia felicità. Tutto intorno a me non era incoraggiate, la mia situazione familiare era tragica. Ho lasciato il calcio e ho iniziato a lavorare. Avevo 14 anni e camminavo per molte ore al giorno alla ricerca di un lavoro che mi permettesse di portare qualche soldo a casa. Per 5 mesi non ho giocato a calcio. Vivevo nella chiesa della mia comunità. Ero con alcuni miei amici. Un giorno uno dei responsabili mi chiamò, io ero molto sorpreso. Perché credevo di non piacergli visto che ogni volta che c’era qualche problema tra noi ragazzi rimproverava sempre me. Per questo quando mi ha chiamato e mi ha chiesto di sedermi a parlare con lui mi sono sorpreso. Mi ha incoraggiato a tornare a giocare a calcio, ma io ero titubante, la situazione della mia famiglia era tragica. Io gli ho spiegato che per me era impensabile anche riuscire a comprare delle scarpe, figuriamoci allenarmi professionalmente. Le scarpe che avevo utilizzato fino a quel momento erano appaiate con causalità. Le avevo reperite ma erano diverse tra loro. Questa persona mi promise di regalarmi un paio di scarpe con i tacchetti, che mi avrebbe permesso allenarmi. Avevo iniziato a cercare una squadra con cui fare allenamenti. Il mio nuovo club era a tre ore dal mio villaggio. Mi alzavo alle 5 del mattino. Ho fatto questo per 7 mesi, senza avere la certezza di poter avere un futuro nel calcio professionistico. Questa persona mi ha incoraggiato molto, mi ha spinto a crederci nel mio sogno. Incoraggia le mie capacità e facendomi credere che io potessi farcela. Grazie a lui sono riuscito ad ottenere un provino per una squadra professionale. C’erano migliaia di ragazzi come me. La mia squadra aveva venti minuti per dimostrare cosa sapesse fare: io segnai due gol e registrai un assist. C’erano due possibilità essere nel team verde o rosso. Verde sei dentro, rosso no. Io ero nel team verde e quando me lo hanno comunicato non ci credevo. É grazie a lui se io sono il giocatore che sono ora. Ed é grazie a lui se mio fratello e mia sorella hanno avuto del cibo e dell’acqua perché ho avuto il mio primo contratto. Con i primi soldi ho aiutato la mia famiglia. Mia mamma é morta quando ero molto piccolo. Ci ha cresciuto solo mio padre e in quel periodo aveva perso il suo lavoro. Noi figli facevamo di tutto per aiutarlo a pagare la casa, a fare la spesa. Mio fratello faceva una vita difficile, stava molto tempo in piedi. Io mi sentivo in colpa ad andare a giocare”.
“AL MIO PRIMO PROVINO SEGNAI 2 GOL: CAMBIO’ LA MIA VITA” – “A 17 anni ho fatto un provino, ma c’erano tantissimi ragazzi che fecero questo provino. In 15-20 minuti del test segnai 2 gol e registrai un assist e mi presero. Lì è cambiata veramente la mia vita. E questo mi ha fatto diventare il tipo di calciatore che sono oggi”.
“LO STEWARD LICENZIATO PER AVER FATTO UN SELFIE CON ME, MI HA DEDICATO UNA CANZONE” – “Ricordo quando all’Olimpico ho fatto quella foto con lo steward. Una donna, la boss, gli fece togliere la pettorina gialla e lui perse il lavoro. Chiesi ad un amico di rintracciare il ragazzo per dargli i soldi indietro, ma lui rifiutò. Voleva solo la foto con me. Mi ha anche dedicato una canzone, è molto carina“.
“IL MIO GOL PIU’ BELLO L’HO SEGNATO ALLA ROMA” – “Contro la Roma ho segnato la rete più bella. La difficoltà di questo gol la gente non può capirla. L’altro gol alla Roma al Maradona? Il cross fatto da Kvara è stato provato in settimana, poi quando il difensore è saltato a vuoto io l’ho stoppata e calciato al volo“.
“CHI E’ PIU’ FORTE TRA CRISTIANO RONALDO O MESSI? NON HO UNA PREFERENZA“- “Chi mi conosce da bambino lo sa. Ho fatto una foto con Messi quando ho giocato contro di lui. E quando ho giocato con il Napoli contro la Juve, feci una foto anche con CR7. Per me è difficile rispondere, non ho una preferenza. Quello che hanno fatto loro per il calcio è qualcosa di clamoroso“.
“TRA IL CAMPIONATO ARABO E IL CAMPIONATO IN AMERICA, ANDREI IN MLS” – “Il livello del campionato arabo è buono. Alcuni grandi calciatori sono andati in Arabia e sono diventati attrazione per altri talenti. Per me è un buon campionato. Tra MLS o Arabia cosa preferisco? Non saprei ancora, ma alle stesse condizioni andrei in America“.
“INDOSSERO’ LA MASCHERA ANCORA PER MOLTO TEMPO” – “Non voglio dire per sempre, ma penso per molto tempo. Ho una placca sul volto. Ormai fa parte di me, sono riconosciuto perché indosso la maschera. Quindi credo che la indosserò per molto“.
“CHUKWUEZE E’ TALENTUOSO, DEVE CREDERCI” – “Chukwueze è un grande talento per la sua età. Anche io ho fatto fatica i primi due mesi in Italia. La Serie A è molto competitiva. Lui veniva da un campionato diverso, posso scommettere la mia vita sul suo talento. Deve credere in quello che sta facendo e continuare il suo percorso al Milan. Il talento verrà fuori“.
“IMMOBILE E’ UNA LEGGENDA, HA L’ISTINTO DA VERO ATTACCANTE” – “Ciro Immobile è uno di quegli attaccanti che rispetto molto, ha l’istinto dei veri attaccanti. Gliel’ho detto anche una volta da vicino. Non mi chiedere se sono meglio io o Immobile, Ciro è già una leggenda. Io ho appena cominciato e voglio arrivare a quei livelli“.
“NON SONO UN FAN DEI VIDEOGIOCHI” – “Se gioco a FIFA o Efootball? Non mi piacciono molto i videogiochi. Ho provato Call of Duty due settimane fa, era la prima volta nella mia vita che giocai a quel videogame“.
“DROGBA MI HA ISPIRATO” – “Mi ha ispirato Didier Drogba. Ho avuto una persona vicino a me che mi diceva che il mio gioco assomigliava lui, ho iniziato a vedere i suoi video. Poi l’ho conosciuto anche di persona. E’ stata una fonte di ispirazione sotto tutti i punti di vista“.
“TANTE LEGGENDE IN AFRICA, SCEGLIERE TRA TUTTE E DIFFICILE” – “Ci sono tante leggende africani: Okocha, Diouf, Kanu, Drogba, Eto’o…. Non so qual è il migliore. Non si può scegliere tra Drogba e Eto’o“.
“LA PRESSIONE NON E’ UN PROBLEMA PER ME” – “Il primo a mettere pressioni su me stesso sono io. E quindi non permetto alle pressioni di buttarmi giù perché sarebbe una conseguenza negativa. Perciò chiedo al mio gioco sempre di più. Metto tantissime pressioni e aspettative su me stesso. Non ho paura“.
“LEAO E’ UN GRANDE TALENTO. LAUTARO E’ IL LEADER DELL’INTER” – “Leao è un ragazzo incredibile per me. E’ un grande talento. Pochi sono come lui. E’ bello per il campionato avere giocatori di questi livello perché danno una spinta alla Lega. Lo rispetto tanto. Ho ricevuto un messaggio da lui quando sono arrivato a Lille. Mi piace molto il suo stile. Lautaro mi piace molto, ora è il leader dell’Inter. Lo vedo un giocatore che ha sulle sue spalle la squadra“.
“SPALLETTI PUO’ VINCERE CON LA NAZIONALE” – “Spalletti può vincere qualcosa con la Nazionale, certamente. E’ un genio. E’ un allenatore che chiede tantissimo. Quando si tornava dagli impegni della Nazionale, era un martello. Chiede sempre il meglio ai suoi calciatori. L’Italia ha tanti calciatori di qualità che possono fare un buon lavoro sotto la sua gestione. Sicuramente saprà mettere l’Italia sulla strada giusta per vincere“.
“KVARATSKHELIA E’ UN GRANDE TALENTO, E’ UN MAGO” – “Amo molto Kvara. L’affiatamento con lui è ottimo. E’ un grande talento. Noi lo chiamiamo mago. Abbiamo un ottimo rapporto, è un bravissimo ragazzo”.
“ROMERO IL DIFENSORE PIU’ BRAVO CONTRO CUI HO GIOCATO” – “Il difensore più forte contro cui ho giocato è Romero, ora è in Premier League. La prima volta che giocai contro di lui mi impressionò la sua velocità. E’ un difensore molto bravo. Ho avuto momenti molto difficili contro di lui, e viceversa. L’altro difensore bravo è Smalling.
“MAIGNAN E’ IL PORTIERE PIU’ FORTE ATTUALMENTE” – “Maignan è il portiere contro cui segnare è molto difficile. E’ grosso, è alto, ha riflessi incredibile. Era bravissimo anche quando ce l’avevo contro in allenamento a Lille”.
“LA NIGERIA PUO VINCERE LA COPPA D’AFRICA? SIAMO TRA I FAVORITI” – “Abbiamo tanta strada da fare, abbiamo le qualità per vincere. Siamo una delle pretendenti, non puoi sottovalutare nessuno perché ogni nazionale è davvero forte. Siamo pronti, abbiamo un buon allenatore. Possiamo andare lontano in Coppa d’Africa”.
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