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Champions, il nuovo format aiuta l’Italia: perché può andarci anche la quinta

Pallone

La nuova Champions League è alle porte: ecco come funzionerà e perché anche la quinta del nostro campionato potrebbe farne parte.

Si è chiusa la tre giorni europea, con cinque vittorie (Milan, Lazio, Inter, Atalanta e Fiorentina), un pareggio (Napoli) e una sconfitta (la Roma di Mourinho, caduta a Praga).

Risultati che hanno indirizzato le nostre compagini verso qualificazioni più o meno dure rispetto ad una manciata di giorni fa, ma che permettono a tutte di giocarsi fino alla fine il passaggio del turno.

Se Roma, Atalanta e Fiorentina probabilmente andranno tutte avanti fra Europa e Conference League (la Dea è già matematicamente qualificata) la competizione più interessante, alla quale tutti guardano è la Champions League.

La Champions League può parlare italiano: come portare cinque squadre

Nella prossima stagione, la Champions League cambierà ufficialmente format: addio ai proverbiali otto gironi da quattro squadre ciascuno, con le prime due ad andarsi a giocare la fase ad eliminazione diretta.

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Champions, il nuovo format aiuta l’Italia: perché può andarci anche la quinta – (LaPresse, TvPlay)

Si andrà piuttosto verso un girone unico, dove si affronteranno sempre squadre diverse, un’idea caotica, ma che quantomeno rimescola le carte in tavola, specie oggi che abbiamo come esempio che dopo aver disputato il 60% della competizione, già cinque squadre hanno segnato il loro destino.

Dalla prossima edizione, invece, tutte le squadre saranno all’interno dello stesso campionato, con il numero che passerà da 32 a 36, così come anche per Europa League e Conference League.

Con l’aumento delle squadre e lo stravolgimento del regolamento ci saranno due partite in più garantite: si passerà dal girone di sei match a testa con tre scontri d’andata e tre di ritorno a giocare quattro partite in casa e quattro in trasferta contro otto squadre diverse.

Le squadre saranno divise in quattro urne da nove compagini e ognuna affronterà due club di ogni urna, tranne quella di appartenenza, con cui giocherà una sola volta, però le fasce dipenderanno dal ranking Uefa e non dalla vittoria del tuo campionato, che non ti garantisce più la prima urna. Rimane comunque la regola di non poter beccare nel girone le squadre dello stesso campionato.

Al termine di tutte le gare, dalla prima all’ottava si qualificano direttamente alla fase ad eliminazione diretta, mentre le squadre posizionate fra la nona e la sedicesima posizione, affrontano quelle piazzare fra la 17 e la 24 in uno spareggio play off. Infine dalla 25esima alla numero 36 sono eliminate, senza retrocessioni in competizioni minori.

A questo punto la regola che permette di passare da 32 a 36 implica la domanda: da dove arrivano le nuove quattro squadre? 

Due di queste nuove wild card saranno sparpagliate per campionati messi bene nel ranking che ancora non approfittano di sufficienti benefici positivi, mentre gli altri due posti sono quelli che interessano a noi.

Le prime due nazioni del ranking attuale, infatti, contando solo quello valido per la stagione in corso, hanno una posizione bonus, per questo sarebbe fondamentale vedere le italiane disputare degli ottimi percorsi.

Ad oggi, ad esempio, la classifica è la seguente: 

1 Germania 10.071
2 Italia 9.142
3 Turchia 8.750
4 Spagna 8.687
5 Belgio 8.600
6 Inghilterra 8.125
7 Repubblica Ceca 7.250
8 Francia 6.914

Se dovesse essersi conclusa la stagione europea, ad oggi, la Germania porterebbe in Champions League Leverkusen, Bayern, Stoccarda, Borussia e Lipsia, mentre la Serie A avrebbe Inter, Juventus, Milan, Napoli e Atalanta.

 

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