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“VAR diabolico” in Lecce-Milan: perché il pestone di Piccoli divide tutti

Var protagonista in Lecce-Milan

Sticchi Damiani si sfoga contro l’uso del VAR in Lecce-Milan, per la rete annullata a causa del pestone di Piccoli ai danni di Thiaw: ecco perché la chiamata divide tutti e non convince fino in fondo. 

Quando la partita tra Lecce e Milan sembrava giunta al termine, Piccoli ha insaccato il pallone alle spalle di Maignan, con un tiro dalla distanza spettacolare (complice l’errore del portiere francese). La gioia della marcatura che avrebbe inflitto una sconfitta ai rossoneri è durata poco. Al Via del Mare l’urlo del gol è rimasto strozzato in gola a causa della decisione dell’arbitro Abisso, richiamato all’On Field Review per un pestone di Piccoli ai danni di Thiaw.

L’attaccante del Lecce non guarda mai l’avversario. I due si strattonano, cercano di prendere posizione e il calciatore giallorosso riesce a trarre vantaggio grazie ad un colpo al piede del difensore del Milan, che resta a terra per qualche secondo. Nel frattempo, Piccoli aggancia il rilancio, si gira e calcia subito verso lo specchio, trovando la rete poi annullata. Nessuno in campo si era accorto del fallo, come suggerisce l’attaccante nel post partita. L’intervento della sala VAR è stato decisivo nell’annullamento della rete, seppur il direttore di gara sia stato l’ultimo a prendere una decisione in merito.

Il presidente del Lecce Sticchi Damiani, però, non ci sta. Nel post partita si è presentato in conferenza stampa e si è lasciato andare ad uno sfogo contro l’uso della tecnologia in campo: “Ci verrà detto che c’è stato un mezzo pestone. Episodi del genere ce ne sono a decine durante una partita. D’ora in poi sono certo che ad ogni gol del Lecce, se ci sarà un pestone, il VAR dovrà intervenire“. Ma il numero uno del club pugliese ne fa anche una ragione morale, oltre che tecnica.

Sticchi Damiani contro il VAR: “Tutto ciò fa perdere passione”

Dinanzi ad un finale così leggendario, davanti ad una favola del genere, qualcuno ha deciso che bisogna vedere un episodio in cui i due piedi si sfiorano. Si sta perdendo la misura e il senso, e questo fa perdere la passione“, spiega Sticchi Damiani decisamente innervosito da quanto accaduto nel finale al Via del Mare. E in effetti, seppur vero che l’immagine chiarisca come il contatto ci sia stato, bisogna anche capire la misura, l’intenzionalità, l’intensità dello scontro tra i piedi di Thiaw e Piccoli.

Abisso, arbitro di Lecce - Milan
Abisso, arbitro di Lecce – Milan (LaPresse) TvPlay.it

Può definirsi chiaro ed evidente errore quello dell’arbitro, tale da far intervenire la sala VAR in merito ad un episodio del genere? Può definirsi grave episodio non visto dal direttore di gara? In effetti, sul primo caso ci sarebbe da discutere. Sul secondo, invece, pochi dubbi. Abisso non osserva il contatto e senza tecnologia non avrebbe mai potuto annullare una rete del genere, a meno che uno degli assistenti non fosse venuto in aiuto e avesse visto tutto.

Restano le perplessità, però, su alcuni interventi del VAR, che può essere chiamato in causa praticamente solo quando avvengono gol, espulsioni dirette e falli da rigori da concedere o da annullare. E su questo punto non ha tutti i torti Sticchi Damiani. I contatti in una partita sono numerosi. “Il VAR sta diventando uno strumento diabolico, che a volte spacca il capello e altre volte non guarda nemmeno certi episodi. Se dobbiamo spaccare il capello, facciamolo in tutte le partite. Se bisogna lasciar passare le situazioni minime, bisogna avere questo parametro per tutta la durata della gara”.

Insomma, il pestone di Piccoli fa discutere per una ragione su tutti. L’intensità del contatto, che non appare così irruenta e intenzionale dalle immagini, non può essere giudicata attraverso uno schermo. Se per assurdo, il tiro di Piccoli fosse stato respinto in corner da Maignan, il VAR non avrebbe potuto intercedere e non avrebbe potuto assegnare fallo al Milan, nonostante il pestone sarebbe stato da giudicare un grave episodio non visto dall’arbitro. Un’incongruenza di un regolamento dell’uso della tecnologia che continua a non convincere. Non convince anche per come accaduto a Salerno una settimana fa, quando la rete del Napoli è stata viziata dal fuorigioco di Olivera, non segnalata dal VAR a causa di un cambio possesso durato pochissimi istanti.

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