Le prossime finali di Champions League in Arabia? L’annuncio ufficiale. Decisa presa di posizione del dirigente in merito a questa eventualità
I grandi interessi economici hanno ormai preso il sopravvento nel mondo del calcio. Negli ultimi dodici mesi poi anche la geopolitica del pallone ha conosciuto una svolta ulteriore, per certi versi clamorosa, con l’immissione sul mercato di una valanga di milioni di euro da parte dei fondi sovrani dell’Arabia Saudita. L’estate scorsa per la prima volta nella storia molti grandi giocatori, punti di forza di club di prima fascia, hanno lasciato l’Europa, sedotti da proposte d’ingaggio fuori misura e in certi casi decisamente spropositate. La sensazione che molti addetti ai lavori hanno è che entro breve tempo molti dei calciatori emigrati a Riad e dintorni compiranno in fretta e furia il più classico dei viaggi di ritorno.
Nel frattempo però, in attesa di questa sorta di crisi di rigetto, sta prendendo piede l’ipotesi di disputare almeno una finale di Champions League proprio in Arabia Saudita. Un’opzione che a molti dirigenti di grandi club non dispiace, ma che non trova consensi all’interno delle istituzioni calcistiche internazionali. Un po’ com’è accaduto per la Supercoppa italiana e per quella di Spagna, che si sono giocate a Riad qualche settimana fa.
Il progetto, ancora in una fase embrionale, di ‘emigrare’ in Arabia Saudita per l’ultimo atto della Champions League, trova però la ferma opposizione del presidente dell’UEFA, l’avvocato sloveno Aleksander Ceferin. Il numero uno del massimo organismo calcistico europeo ha parlato qualche ora fa in occasione del congresso Spobis sullo sport business ad Amburgo e le sue dichiarazioni non lasciano adito ad interpretazioni di sorta.
Rispetto all’eventualità di giocare una finale della competizione europea di maggior prestigio a Riad, Ceferin non usa troppi giri di parole: “Una finale di Champions in Arabia Saudita? Non accadrà, almeno non durante il mio mandato, ma non sarò qui all’infinito. Sarebbe più utile far crescere i loro giovani invece che strapagare giocatori che non sono più adatti per giocare in Europa. E poi i tifosi di calcio non seguono i giocatori singoli, ma la propria squadra e la propria nazionale”.
In sostanza, fino a quando Ceferin sarà il numero uno a Nyon, nessuna possibilità che l’atto conclusivo della Champions lasci il Vecchio Continente. Dopo di lui, tutto invece potrebbe accadere. Un chiaro avviso ai naviganti…
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