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Napoli, De Laurentiis: da Spalletti e Thiago Motta a Kvara e Garcia: lo show in conferenza – VIDEO

Aurelio De Laurentiis. (lapresse-tvplay)

Ancora una conferenza stampa “vulcanica” da parte di De Laurentiis che torna sul tema Spalletti e poi va a ruota libera su tutti i temi caldi.

Aurelio De Laurentiis ha parlato di numerosi termini durante la conferenza stampa tenuta a Castel Volturno. Da Spalletti a Kvara, passando per Thiago Motta e Garcia. Tutte le colpe ammesse dal presidente del Napoli nel corso della chiacchierata con i giornalisti.

Aurelio De Laurentiis. (lapresse-tvplay)
Aurelio De Laurentiis. (lapresse-tvplay)

“NAPOLI UNA FAMIGLIA, MA IL DUBBIO FA MALE AL FEGATO E AL CERVELLO” – Siamo in una famiglia perché dopo 19 anni considero il parterre napoletano da chiunque è composto una bella famiglia ma una bella famiglia. Dopo aver vinto uno scudetto però sempre avere la cultura del dubbio fa male fa male al fegato fa male al cervello. Uno spera sempre che ci sia una soluzione ai problemi, solo di fronte alla morte non ci sono soluzioni.

“SPALLETTI AVEVA LO STESSO CONTRATTO DI BENITEZ” – ‘Lopzione sia con Benitez che con Spalletti prevedeva un ulteriore anno per un’altra stagione e io entro un termine predeterminato non mi ricordo se fosse il 31 maggio o il 30 giugno avevo il diritto di esercitarla e di dire con una comunicazione scritta valida legalmente.

“RIMASTO MALISSIMO PER LA CHAMPIONS” – Ci sono rimasto malissimo per l’uscita dalla Champions, perché io mi aspettavo di poterla vincere perché se ci è andata a un passo l’Inter che ha chiuso a 20 punti da noi il campionato, per quale motivo io non devo andare in finale a giocarmela fino all’ultimo? Perché sai vincere lo scudetto dopo 33 anni è importantissimo, ma se vincevamo pure la Champions o anche solo se fossimo arrivati in finale mi avrebbe declinato la partecipazione al campionato mondiale della Fifa che vale circa 100 milioni di possibili investimenti. 

“LA SUPERLEGA È L’ELEMENTO SCATENANTE” – A me non me ne frega un c**** degli arbitri, facessero il loro mestiere, poi arriverà un momento in cui anche il Var, la Uefa, la Fifa, la federcalcio dovranno a un certo punto a ragionare in maniera diversa. Perché sulla Superlega, di cui io ho sempre detto che è una cosa sbagliata, quando mi sono incontrato con Florentino Perez mentre stavo nella clinica per dimagrire ad Alicante, ho detto “Florentino tu hai avuto il merito di far partire l’elemento scatenante”. L’elemento scatenante è un fatto primario nella scrittura di un film, perché se tu non hai all’inizio l’evento scatenante non c’hai lo sviluppo del film in primo atto, secondo atto, terzo atto ed epilogo. Non si può più andare avanti istituzionalmente con chi veste certe divise che rimane lì imperiodicamente.

“LA RIVOLUZIONE DEL CALCIO” – Quando tu a un certo punto ragioni come monopolio sei antidemocratico. Veltroni da una parte dice che i club non sono club, ma sono società per azioni con finalità lucrative, Platini fa il fairplay finanziario e devi avere i bilanci a posto sennò non partecipate, poi all’improvviso tutto questo crolla. Il signor Florentino Perez ha avuto dalla Corte europea la soluzione a tutti i problemi, perché la Corte europea dice che ci possono essere altri competizioni. Quindi Pérez si sta studiando una competizione che parta da 5 miliardi di entrate e possa arrivare a 100 miliardi di entrate, che significa la rivoluzione nel mondo del calcio e poi in un’altra sede vi spiegherò come.

ANCORA SU SPALLETTI “I 21 aprile io per tirare su anche il morale di Spalletti dopo l’uscita dalla Champions gli mandai giuridicamente l’esercizio dell’opzione via PEC con la quale esercitavo il diritto per la stagione successiva. Mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio lui ci comunicasse la sua intenzione di volersi prendere un periodo sabbatico. Qual è stato il mio errore? Non dovevo dirgli prima di inviare la pec che avrei voluto esercitare l’opzione. Era un mio diritto”

SU THIAGO MOTTA – “Thiago Motta era nella lista dei nostri eventuali allenatori post Spalletti. Però, già in una conversazione di circa 6 ore a Roma mi disse che puntava ad allenare delle squadre fuori dall’Italia. Quando è venuto da me l’avvocato e l’agente di Luis Enrique siamo stati tre giorni a parlare, poi ha preferito il PSG. Ci sono club più blasonati del Napoli e hanno una maggiore attrazione. E io non mi arrabbio se qualcuno mi dice di preferire il Manchester City”.

SU GARCIA – “E’ stato il miglior allenatore in Ligue 1 nel 2011, poi in Francia nel 2013 e 2014. Poi alla Roma ha fatto risultati, con uno spogliatoio non facile da gestire. E’ capitato anche a Spalletti. Nel 2017-18, arrivò in finale di Europa League contro l’Atletico Madrid con il Marsiglia. Nel 2019-20, semifinale di Champions eliminando Juventus e City agli ottavi e quarti con il Lione. Cosa avrei dovuto fare quando a Capodimonte disse che non aveva visto il Napoli. Io lo presi come se fosse un gioco, ma quando dimostrò di voler andare per un suo percorso…Lui non ha utilizzato subito i calciatori nuovi: Natan, Lindstrom… Se avessi portato subito Mazzarri come ‘doctor tuttofare’, voi cosa avreste detto? Che sarei stato impazzito…Ho parlato con Garcia, ma lui quando ha ascoltato come a Lecce, vincemmo 4-0. Appena io mi allontanavo, faceva cose discutibili e perdevamo. L’ho mandato via perché l’ultima volta (contro l’Empoli ndr) sono sceso nello spogliatoio per dargli dei suggerimenti e lui mi rispose ‘mi lasci fare’, in modo brusco. Sto ca..o di Empoli ha creato sempre problemi (ride ndr), anche a Spalletti. E’ una proprietà che punta tutto sul vivaio”

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