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Dalla ‘gufata’ al ritorno di Ibrahimovic: Amadeus saluta Sanremo

Amadeus Sanremo

Amadeus saluta il Festival di Sanremo dopo un’edizione da record: il presentatore e la “gufata”, ma anche il ritorno di Ibra

Il mattatore assoluto del Festival di Sanremo è lui, Amadeus. Ha chiuso l’ennesima edizione da record, con numeri pazzeschi ed uno share che ha abbondantemente superato il 70% nella serata finale che ha proclamato vincitrice Angelina Mango davanti a Geolier.

E così la standing ovation della sala stampa è stata quasi un atto dovuto per il conduttore al termine della conferenza stampa. Finito il Festival, si è concesso ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Alla Rosea ha svelato un piccolo retroscena, ciò che ha funzionato da volano per questa edizione: la vittoria della sua Inter contro la Juventus settimana scorsa.

Quel successo ha dato il via ad una settimana indimenticabile“, ha spiegato Amadeus che ha svelato come sia stata la sua sarta – peraltro romanista – ad aggiornarlo sul match tra la Roma e l’Inter di sabato, terminata poco prima di andare in onda con la finale. Parole di stima per José Mourinho e nessun rimpianto per Lukaku, perché oggi Amadeus è felice di Marcus Thuram e dell’intesa che si è creata con Lautaro Martinez.

Amadeus e Fiorello: le “posizioni in campo” nell’Inter

Tifosissimo dell’Inter, ha già ammesso come la maglia numero 5 donatagli dal club e che rappresenta i Festival di Sanremo consecutivi condotti, l’appenderà insieme a quelle del triplete di Julio Cesar, Eto’o e Milito. Scaramantico, almeno per il calcio, ha le idee chiare su chi parla di Inter già scudettata. “Una grande gufata“.

Amadeus Sanremo
Amadeus e Rosario Fiorello nell’ultima puntata del Festival (Ansa Foto) – Tvplay

Apprezzamento per Simone Inzaghi, considerato intelligente e bravo nell’assemblare i calciatori, mette in guardia l’Inter dalla Juve, perché bisogna “tenerla lontana” mentre ha definito discontinuo il Milan di Ibrahimovic. E proprio sullo svedese ha svelato il perché della sua presenza all’Ariston.

Ho convocato gli amici per questo mio ultimo festival, da Eros Ramazzotti a Gianni Morandi fino a lui. In 48 ore è venuto dopo che gli ho chiesto se voleva seguire in prima fila il Festival. Anche nello spettacolo è un fuoriclasse” ha ammesso.

In vista della Champions, invece, definita “bella” la sfida contro l’Atletico Madrid di Simeone, altro ex nerazzurro che ha dato alla sua formazione la garra. L’Inter, però, è tecnicamente più forte, come spiegato da Amadeus.

E se Amadeus e Fiorello sono rispettivamente Calhanoglu e Thuram in un’Inter schierata in campo, dopo il Festival il presentatore è concentrato esclusivamente sulla seconda stella. E che canzone sarebbe la squadra nerazzurra? Niente di più facile, “Vai” di Alfa, verso lo scudetto numero 20.

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