Il punto di vista del direttore di TvPlay Marco Giordano che ha commentato le ultime parole di Spalletti su De Laurentiis, sui calciatori della Nazionale e sulla volontà di vincere il Mondiale
LE PERSONALITA’ DI AURELIO DE LAURENTIIS E LA RISPOSTA DI SPALLETTI – “Se Spalletti ha ragione quando dice che di De Laurentiis ce ne sono 4-5? Forse ne sono anche di più, sono molteplici personalità di una struttura complessa incarnata da De Laurentiis. Spalletti ha inquadrato il problema, che è stato anche il problema del Napoli di quest’anno, quando ad esempio la lucidità si è persa perché ha preso il sopravvento la presunzione o l’ego. E a quel punto vengono fuori altri valori che non ti consentono di costruire qualcosa di vincente. Da questo punto di vista, Spalletti ha inquadrato il problema”.
SPALLETTI NON E’ FERITO DALLE PAROLE DI ADL – “Spalletti sentito ferito da quella conferenza di De Laurentiis? Chiaramente quelle parole toccano, ma ferito mi sembra un termine forte. Spalletti ha spalle troppo larghe per restare ferito da certe parole. Il legame che ha con Napoli è evidentemente profondo. E dall’intervista concessa alla Gazzetta dello sport si è capito. Spero che De Laurentiis non risponda a quest’intervista di Spalletti, altrimenti si innesca un circuito dal quale non se ne esce. Anche se è preconizzabile, qualora dovesse arrivare qualche risultato positivo, un’altra conferenza fiume del Presidente”.
LA MENTALITA’ DELLA NAZIONALE E L’OBIETTIVO MONDIALE – “Spalletti non solo ha detto di voler vincere l’Europeo, ma ha anche detto di voler vincere il Mondiale. Sta cercando di costruire una mentalità, che è stato l’aspetto predominante anche rispetto al meraviglioso gioco sciorinato dal Napoli nell’anno dello Scudetto. E’ la mentalità che ti marca la differenza, che ti dà la possibilità di strutturare squadre che facciano un cammino. Poi vincere è anche frutto di dettagli, anche di fortuna…Mancini ha vinto l’Europeo ai calci di rigori. E’ chiaro che però bisogna saperci arrivare ai rigori. Bisogna attaccare, sperare di fare gol e se si arriva ai rigori devi affrontarli con la giusta mentalità. E’ tutto lì che bisogna poi andare a strutturare la squadra, su questo tipo di valori”.
SPALLETTI CONTRO LA PLAYSTATION E IL TEMPO LIBERO DEI CALCIATORI – “La questione evidenziata da Spalletti sull’uso della PlayStation in ritiro si lega al concetto di cui sopra. Un calciatore si allena tre-quattro ore al giorno, per cui ha tantissimo tempo libero. Thuram lo occupa dormendo molte ore, per sua stessa ammissione, ma ci sono tanti altri che – al netto di trasferte e spostamenti – devono gestire in maniera intelligente il proprio tempo libero. Se un calciatore si struttura per occupare una parte di quel tempo in maniera diversa, allora accresce la sua personalità, contribuisce alla creazione di un gruppo vincente. Se invece un giocatore sta 8-9 ore a giocare alla PlayStation è chiaro che diventa tutto più complesso. E poi la PlayStation diventerebbe un Refugium Peccatorum: l’unico pensiero sarebbe quello di andare a piazzarsi davanti alla tv e cancella la capacità di concentrarsi su quell’obiettivo”.
DE ROSSI NON E’ FIGLIO DI SPALLETTI -“Figli di Spalletti non ce ne sono tanti. Forse neanche De Rossi lo è. Sentirsi figlio di Spalletti significa adottare un metodo e io non ne vedo uno. Vedo tanti allenatori che prendono spunti da Spalletti, che ha dato un modus operandi che chiaramente è raccolto e rielaborato da tanti altri allenatori, tra cui De Rossi e Thiago Motta”.