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DI BIAGIO: “AMMONIZIONE PER CHI SIMULA COLPI AL VOLTO. IO IN PIEDI DOPO CAZZOTTO DI MONTERO DOVREBBE ESSERE UNO SPOT PER I GIOVANI”

Gigi Di Biagio è stato ospite di Massimo Caputi all’interno del programma di Tv Play, Tango. Le sue dichiarazioni in diretta.

C’È UNA DIATRIBA TRA ARBITRI E VAR – “Il momento non è dei migliori per gli arbitri. Stanno sbagliando tanto, è sempre successo ma oggi la tecnologia li aiuta tanto. Il var è fondamentale, ma esiste una diatriba, quasi come una sfida interna in cui l’arbitro stesso non vuole ammettere l’errore. Questa cosa stona perché ci sono vedute diverse tra loro che mandano in confusione i tifosi. Il var sta intervenendo anche troppo però, perché l’arbitro deve prendersi la responsabilità delle sue decisioni”.

NON CI SONO FAVORITISMI “Le immagini che vede l’arbitro sono le stesse che vediamo noi, ne ho parlato con tanti ex-compagni anche e su Inter-Genoa e Bologna-Juve siamo tutti d’accordo. Poi non si parla di favoritismi ad una squadra piuttosto che un’altra. Il problema è assoluto”.

SAREI INC…ZZATO NERO A SUBIRE UN GOL DEL GENERE“In Inter-Atalanta è successa una cosa particolare in cui la palla era andata fuori, l’azione è continuata e c’è stato il rigore per l’Inter. Io fossi stato un giocatore dell’Atalanta sarei inc…ato nero a subire un gol del genere, perché vedo il guardialinee che non alza la bandierina. Io da allenatore dirò sempre che se l’arbitro non fischia non bisogna fermarsi. L’altro caso eclatante è Lazio-Milan. I regolamenti sono cambiati e bisogna adeguarsi”.

GLI ARBITRI VANNO ASCOLTATI DAL VIVO “Sarebbe interessante che gli arbitri parlassero dal vivo per spiegarsi quello che hanno visto, come nel rugby. Io spesso non capisco certi casi, figuriamoci i milioni di tifosi a casa”.

DENTRO L’AREA È COME NEL BASKET“Diciamo che dentro l’area di rigore è diventato una sorta di basket, se fai un certo tipo di contatti sono punibili. Ieri per esempio c’è stato un fallo di Kane dopo 20 minuti che in Italia ti avrebbero ammonito al 100%. In Italia penso anche che la gestione dei cartellini potrebbe essere fatta in maniera diversa. Gli arbitri sono bravi, ma dei regolamenti vengono presi troppo alla lettera. In Lazio-Milan le due espulsioni dopo quello che era successo potevano essere gestite in maniera diversa. Per non rovinare lo spettacolo la gestione dei cartellini fa la differenza”. 

SERVONO LE IMMAGINI GIUSTE MA NON SEMPRE CI SONO“Ci sono tante telecamere ed è sfortuna se non si trova l’immagine giusta. Ci sono casi però, tipo Inter-Fiorentina, in cui non viene data la telecamera giusta, quella in cui si vede Sommer che tocca la palla prima di colpire l’avversario, poi si può dare il rigore ma bisogna dare il materiale giusto per poter valutare correttamente”. 

PIÙ COLLABORAZIONE DEL QUARTO UOMO  – “Ci vorrebbe una maggior collaborazione e coordinazione tra arbitro e quarto uomo anche. In Lazio-Milan nessuno dei due vede il colpo sul viso del giocatore della Lazio che poi cade e si porta le mani al volto, che può non significare nulla perché poi spesso vediamo giocatori che vengono colpiti altrove e si mettono sempre le mani in faccia. Lì la colpa non è dell’arbitro”. 

IL MIO ESEMPIO IN CON MONTERO “Se si subisce un fallo e danno la punizione a favore, ma il giocatore che l’ha subito si porta le mani al volto senza aver subito colpi in faccia deve ricevere l’ammonizione. Porto un mio caso specifico, quando presi un cazzotto in faccia da Montero, rimasi in piedi e dovrebbe essere uno spot per tutti i giovani calciatori che stanno crescendo. Nonostante Braschi fosse là a 5 metri e non ho mai capito perché non fece nulla, poi Montero venne comunque squalificato con la prova tv. Però bisogna rimanere in piedi e non simulare se si prende un colpo sul petto e non in faccia”. 

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