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Brasile, non si placano le accuse verso Robinho: “Deve andare in prigione”

Robinho è stato condannato dal tribunale di Milano per una violenza sessuale. Proprio su questo caso ci sono delle accuse davvero importanti.

Per alcuni ex giocatori della Nazionale brasiliana, di fatto, quello di adesso è davvero un brutto momento. Basti pensare al caso ‘Dani Alves’. L’ex giocatore della Juventus è stato infatti condannato per violenza sessuale dal tribunale di Barcellona a 4 anni e sei mesi oltre cinque di liberà vigilata. 

Tuttavia, oltre a Dani Alves (che ha dichiarato di fare ricorso), anche un altro ex giocatore della Selecao ha dei guai con la giustizia. Anche Robinho, tra l’altro ex calciatore del Milan, è stato infatti condannato a 9 anni per violenza sessuale, ma in caso la sentenza dal tribunale dellà città di Milano. 

Il fatto, infatti,  è avvenuto nel gennaio del 2013, ovvero quando Robinho era un giocatore del Milan, in una discoteca del capoluogo lombardo ai danni di una giovane donna albanese. La condanna è stata poi resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana nel 2022.  Proprio su questa vicenda bisogna segnalare delle dichiarazioni davvero importanti.

Caso Robinho, il presidente brasiliano Lula: “Spero che paghi il prezzo  della sua irrensponsabilità. Atto imperdonabile”

Lo stesso Lula, ovvero il presidente del Brasile, è intervenuto su questa vicenda durante un’intervista televisiva:Robinho? E’ già stato condannato in Italia e avrebbe dovuto scontare la pena qui. Sarà processato nel corso di questo mese e spero che paghi il prezzo della sua irresponsabilità. Lo stupro è un atto imperdonabile, un crimine”.

Lula
Lula, presidente del Brasile, si è soffermato sulla condanna di stupro inflitta a Robinho dal tribunale di Milano (LaPresse) tvplay.it

Le dichiarazioni del presidente del Brasile sul caso Robinho, dunque, terminano così: “Tutte le persone che commettono questo reato devono andare in prigione. Robinho è stato più fortunato del 99% dei giovani brasiliani, ha guadagnato tanti soldi ed è diventato molto famoso. Non aveva bisogno di farlo”. 

Tra circa una settimana, esattamente il prossimo 20 marzo la Corte Suprema Brasiliana deciderà se la condanna del tribunale di Milano può essere applicata o meno anche in Brasile

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