Il giornalista Paolo Bargiggia è intervenuto in diretta su TvPlay
“NON CAPISCO PERCHE’ SPALLETTI INSISTA SULLA DIFESA A 3” – “La Nazionale? Mi è parsa meglio stasera contro l’Ecuador rispetto al successo sul Venezuela. Queste due vittorie fanno bene in vista dell’Europeo. Non capisco, ad ogni modo, perché Spalletti insista sulla difesa a 3, forse perché molti giocano con questo modulo nei club, non so. Questa è una squadra verticale che ha poco palleggio, sicuramente fisica. Il migliore in campo di questa sera è stato sicuramente Barella e mi è piaciuto molto Bastoni dietro. Abbiamo fatto, però, fatica con Raspadori lì davanti. Nelle prossime amichevoli con Albania e Bosnia capiremo quali calciatori andranno veramente all’Europeo. Cambio modulo? Non sono sicuro che Spalletti possa cambiare modulo. Io comunque preferisco quando schiera il 4-3-3”.
“NON MI HA CONVINTO PIENAMENTE VICARIO” – “In questo momento non mi convincono né Jorginho e né Locatelli come play. Il primo mi sembra un po’ compassato. Vicario poi non mi ha convinto nella gestione della palla con i piedi e anche in un altro paio di circostanze. Verratti? Per me ormai è irrecuperabile per certi livelli”.
“IL CAMPIONATO PRIMAVERA NON HA SENSO” – “I giovani in Italia? E’ sbagliato il sistema, basti pensare che da noi i ragazzi perdono due anni in Primavera. Negli altri Paesi arrivati a 18 anni o si va in prima squadra o nella formazione B. Il campionato Primavera in Italia è una roba finta. In Serie A abbiamo allenatori come Allegri, non voglio battere sempre con lo stesso discorso, che mette ai margini Yildiz nonostante abbia fatto bene solo perché è ‘giovane'”.
“SOULE’ SARA’ IL PRIMO CHE LA JUVE VENDERA’ PER FARE CASSA” – “Soulé? Sarà il primo che la Juve utilizzerà per fare cassa. Se arriva un’offerta congrua dalla Premier non vedo perché non debba partire. La Juve ha bisogno di fare utili, per me all’80% Soulé andrà via. Il prezzo? Almeno 35 milioni. Chiesa? Se venisse ceduto in estate, ad un anno dalla scadenza, la Juve potrebbe ricavare sui 40 milioni, non credo di più”.
