Teun Koopmeiners è un bel problema per la Juventus di Motta: l’olandese è costantemente tra i peggiori in campo e ora la pazienza sembra essere finita
Questo ruolo di trequartista pare non essere proprio congeniale per le sue caratteristiche, ma la verità è che indipendentemente dalle zone di campo in cui si trova ad operare, l’ex Atalanta è un lontanissimo parente del giocatore ammirato in passato.
La scorsa estate la Juventus ha investito più di tutti in Serie A per creare una rosa di primissimo piano da affidare a Thiago Motta. Un progetto importante per provare a vincere di nuovo dopo il ciclo di Allegri. Qualche giovane, vedi Conceiçao o Cabal e tanti nomi affermati, come Nico Gonzalez, Douglas Luiz e Koopmeiners. Proprio l’olandese è stato il colpo ad effetto di fine mercato, strappato all’Atalanta per quasi 60 milioni (bonus compresi) e messo al centro del progetto. Motta lo ha piazzato da trequartista alle spalle di Vlahovic, come centrocampista di inserimento. Una zona di campo simile a quella ricoperta a Bergamo, ma con uno stile di gioco profondamente diverso.
Dall’inizio del campionato l’olandese non ha mai convinto, mettendo in fila una serie di prestazioni insufficienti che fanno spavento. Anche nelle ultime due uscite, con Milan e Bruges, Koop è stato tra i peggiori in campo, abulico sotto porta e mai incisivo nelle sue sortite offensive. Lento e spaesato non sembra nemmeno lontano parente della furia che vinse l’Europa League solo 8 mesi fa.
A parlare di Koopmeiners e della sua situazione all’interno della Juventus è stato Antonio Cassano, che all’interno dell’ultimo appuntamento di Viva el Futbol ha preso spunto dall’ultima vittoria in campionato contro il Milan.
“Nella Juve ci sono ancora problematiche, dietro qualcosa concede. Il possesso palla alcune volte è lento. La qualità è buona, ma Koopmeiners anche l’altro giorno ha fatto una partita da poca roba. Non so se Motta vincerà questa scommessa“. In effetti in questo momento di scommessa si tratta, nonostante i soldi spesi sul mercato per convincere i Percassi avrebbero dovuto portare a Torino un giocatore fatto e finito, uno in grado di fare la differenza da subito. Il classe ’98 si giocherà ancora le proprie carte in questa seconda parte di stagione, soprattutto per rivalutare il grande investimento. La speranza dei bianconeri è che non sia proprio un flop definitivo.
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