Un grave lutto ha colpito il calcio italiano. Lo ricordano per le gare in serie A e non solo, è venuto a mancare in queste ore.
Ci sono alcune persone che hanno dato tutta la vita ad uno sport e quando vengono a mancare è sempre una triste notizia per tutti. Negli ultimi anni abbiamo visto grandi tragedie, lutti riguardanti la scomparsa di giocatori come Sinisa Mihajlovic o come Gigi Riva, ma anche tragedie sfiorate come quella avvenuta quest’anno in serie A con il grande spavento di tutti noi per Edoardo Bove.

Premettendo che quando viene a mancare una persona è sempre una triste notizia, ma in queste ore il mondo del calcio si stringe attorno alla sua famiglia. Non tutti lo ricordano eppure ha sempre dato un grande apporto per la crescita del movimento calcistico italiano. E’ scomparso all’età di 78 anni Tullio Lanese, ex arbitro ed ex presidente dell’Associazione italiana arbitri. Per questo motivo nell’ultimo weekend tutti gli arbitri hanno indossato la fascia di lutto al braccio.
Una persona molto importante e che guardava costantemente al rinnovamento delle regole. Famose le parole di Tullio che viene ricordato con affetto per la sua passione come arbitro e il suo amore verso questo ruolo: “Ritengo che essere arbitro sia un modo di vivere, che diventa parte integrante di ogni persona che ha passato la propria esistenza sui campi da gioco”, le parole dell’uomo in occasione dei 100 anni per la rivista arbitri.
Lutto nel mondo arbitrale: addio alla leggenda della serie A
Tullio Lanese è diventato arbitro nel lontano 1965 ed ha scalato le categorie nazionali dai campionati professionistici minori fino alla serie A dove ha diretto ben 170 partite. Ma non solo in Italia in quanto l’arbitro è stato uno dei primi a diventare un arbitro internazionale, ha arbitrato ben 38 match internazionali tra i quali le Universiadi in Jugoslavia, le Olimpiadi di Seoul nel 1988 e tre gare dirette anche agli indimenticabili Mondiali di Italia ’90.

L’arbitro ha diretto anche match molto importanti come la finale di Coppa dei Campioni del 1991 e la finale degli Europei di calcio nel 1992. Nel 1988 l’arbitro ha ricevuto la Stella d’Oro del Coni al merito sportivo ed è stato addirittura nominato come Cavaliere e ufficiale della Repubblica, premi insigniti direttamente dal presidente della Repubblica.
Calcio e non solo, l’uomo è stato un grande dirigente e possiamo dire con tranquillità che è andata via una leggenda dello sport e del mondo arbitrale.