Serse Cosmi a TvPlay: “Ho sbagliato a non andare all’estero. Perugia, Miccoli, Totti, Messi, la mia esperienza a teatro: vi dico tutto”

L’ex allenatore, tra le altre di Perugia e Brescia, Serse Cosmi è intervenuto in diretta su TvPlay 

“HO SBAGLIATO A NON ANDARE ALL’ESTERO” – “C’è stato un momento della mia carriera in cui potevo andare all’estero. Dove? Non ve lo dico perché altrimenti vi mettereste a ridere (ride, ndr). Io non ci pensavo minimamente ad andare all’estero, col senno di poi mi pento di questa cosa. Un vero errore che ho fatto nella mia carriera. Dove mi sarebbe piaciuto andare? Sicuramente in Spagna. Io allenavo il Perugia, la squadra della mia città, e la domenica affrontavamo Totti, Baggio, Del Piero e Ronaldo il Fenomeno. Per me era come stare a Disneyland. Poi ovviamente le cose negli anni successivi non mi sono andate bene come all’epoca e l’interesse nei miei confronti è scemato”.

“LE VARIE IMITAZIONI IN TV SU DI ME MI HANNO PENALIZZATO” – “Quanto hanno pesato nella mia carriera le varie imitazioni su di me in TV? Io poco dopo mi sono accorto che essere preso “in giro” dalla Gialappa’s era diventato troppo grande. Ci ho provato a uscire da quel personaggio, ma non ci sono riuscito. Ovviamente all’inizio mi sono prestato perché nella mia vita sono così, mi piace l’ironia. Nessuno, però, mi ricorda per quello che ho fatto come allenatore, mi ricordano più appunto per le imitazioni. Ho fatto esplodere diversi grandi calciatori che poi hanno avuto una brillante carriera come Grosso o Liverani. Io due errori ho fatto nella mia carriera: non andare all’estero come detto prima e non aver scelto un agente che mi tutelasse da alcune dinamiche”.

“LA PARTITA PIU’ IMPORTANTE…” – “La partita più importante della mia carriera allenatore? Un Milan-Perugia in cui mi sono sentito seriamente nella storia del Perugia. Il Perugia vinse per la prima volta a San Siro contro il Milan col risultato di 2-1. Poi anche un Arezzo-Giulianova che vincemmo 6-4 (allenava l’Arezzo, ndr) con 4 reti di Bazzani”.

“FABRIZIO MICCOLI E’ STATO IL CALCIATORE PIU’ FORTE CHE HO ALLENATO” – “Di Natale l’ho allenato ai primi anni di carriera, lui nella fase finale della sua carriera ha fatto cose clamorose. Le ha fatte, però, a Udine e le sue gesta non vengono osannate probabilmente per questo. Il calciatore più forte che ho allenato, però, è stato Fabrizio Miccoli, aveva una balistica impressionante. A Perugia, durante gli allenamenti, venivano 800 persone a vedere la parte finale perché Miccoli calciava in porta”.

“A PERUGIA GAUCCI AVEVA COLLABORATORI DI GRANDE QUALITA'” – “I calciatori che arrivavano a Perugia spesso nemmeno il conoscevo, li vedevo in video con Walter Sabatini e Gaucci ovviamente. I collaboratori di Gaucci erano appunto Sabatini, Angelozzi e Salvatori. Parliamo di 3 DS che hanno avuto una carriera clamorosa. Questo per dirvi che in quel Perugia avevamo professionisti di grandissima qualità. Ahn Jung-hwan? Era forte davvero credetemi. Dopo un anno noi dello staff non avevamo capito quale fosse il suo piede forte, calciava sia di destro che sinistro ottimamente. In Corea del Sud era una star”.

Serse Cosmi a TvPlay: “Totti o Zidane? Vi dico che…”

“TOTTI PER ME E’ UNICO” – “Chi scelgo tra Zidane e Totti? Difficile da rispondere, ma per me Totti era qualcosa di unico. Un mio rammarico è proprio quello di non aver mai allenato Francesco Totti. Non me lo paragonate a nessuno, perché sceglierei sempre lui (ride, ndr)”.

“DYBALA E SOULE’ SONO SU DUE MONDI DIVERSI” – “Dybala? E’ ancora nettamente più forte di Soulè. Per me quest’ultimo non potrà mai arrivare al livello di Dybala. Sono due mondi diversi”.

“YAMAL HA GRANDI DOTI MA MESSI…” – “Ho avuto la fortuna di vedere Messi a 17 anni perché giocò contro il mio Udinese in Champions. Riconosco grandi doti in Yamal, ma sono sobbalzato dalla sedia quando ho sentito che è più forte di Messi. Non scherziamo”.

“SULLA MIA ESPERIENZA A TEATRO…” – “La mia nuova esperienza a teatro? Sono felice di quello che ho fatto nella mia carriera da allenatore, davvero. Non ho la pretesa di diventare attore, ho grande rispetto per chi lo fa. Ho sempre avuto il desiderio di raccontare qualcosa a qualcuno, cosa c’è di meglio del teatro per farlo? Volevo ricrearmi quel senso di sfida e avere di nuovo l’adrenalina. E’ venuta fuori una bella cosa e soprattutto è venuto fuori qualcosa che ha letteralmente sorpreso. Ho perso mio padre quando avevo 15 anni, avevo l’esigenza di raccontarmi. Molti non avevano capito negli anni chi ero veramente, ora con il teatro hanno la possibilità di capire chi sono”.