Ancora deve iniziare l’avventura di Allegri al Milan che ci sono già i primi disguidi: ecco le motivazioni
Nella giornata di ieri, il Milan ha trovato l’accordo definitivo per il ritorno di Massimiliano Allegri sulla base di un contratto biennale, con opzione per il terzo anno, a 5.5 milioni di euro a stagione. Si tratta dunque di un rientro a casa dopo ben 11 anni di distanza.

I rossoneri si assicurano dunque il nuovo allenare, anticipando la concorrenza e non rischiando di rimanere senza. Manca ancora l’annuncio ufficiale, ma in tal senso è arrivato il comunicato di separazione tra Sergio Conceicao e la società lombarda.
Milan, Allegri salta la prima: ecco perché
Il Milan ha terminato la propria stagione all’ottavo posto e questo significa che non solo resterà fuori da tutte le competizioni europee, ma che dovrà disputare anche un turno in più in Coppa Italia rispetto ai consueti ottavi di finale come turno di partenza.
Il debutto stagionale del Diavolo sarà contro il Bari, data ancora da scoprire, ma sicuramente prima dell’inizio del campionato fissato per il weekend del 23 agosto. Detto ciò, va ricordato che Allegri non potrà prendere parte alla sfida di coppa contro i pugliesi.

Questo perché il tecnico era stato squalificato nella sua ultima partita da allenatore di due anni fa ovvero la finale di Coppa Italia, vinta dalla sua Juventus contro l’Atalanta di Gasperini: “Al 50° del secondo tempo, si avvicinava al Quarto Ufficiale con atteggiamento aggressivo e di plateale e polemico dissenso per contestare una decisione arbitrale”.
“Alla notifica del provvedimento di espulsione – si legge – reiterava tale atteggiamento rivolgendo anche espressioni irriguardose sull’operato degli Ufficiali di gara; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale; dopo la notifica del provvedimento di espulsione e prima di abbandonare il recinto di gioco, rivolgeva inoltre gesti irridenti nei confronti del Direttore di gara“.
Insomma, per chi si ricorderà ci si riferisce a quella sera dove Allegri perse la testa, si tolse la giacca e urlò verso la tribuna: “Dov’è Rocchi, dov’è Rocchi” riferendosi al designatore arbitrale come segno di protesta verso una decisione arbitrale in quella finale.