L’ex difensore, tra le altre di Cagliari, Sampdoria e Chievo, e attuale allenatore proprio dei clivensi in Serie D, Fabrizio Cacciatore, è intervenuto in diretta su TvPlay

“SU CONTE…” – “Quali dei miei ex allenatori ci faceva faticare di più in ritiro? Conte l’ho avuto al Siena, ma sono arrivato a gennaio. I miei compagni mi dissero che in fase di preparazione li aveva fatti vomitare, ma anche nella settimana normale non era uno scherzo. Si correva tanto, però in campo poi durante le partite si vedeva la differenza. I kg in più di De Bruyne? 4-5 kg da prendere nel periodo estivi non sono eccessivi, parliamo di un professionista e non credo che ci siano particolari problemi”.
“SU VLAHOVIC DI DICO CHE…” – “I problemi di Vlahovic? Passare dalla Fiorentina alla Juve non è facile, soprattutto se ti pagano 90 milioni. Per me gli hanno messo un peso troppo importante che lui fa fatica a gestire. E’ andato in tilt alle prime difficoltà. Poi adesso in Italia con un anno fatto bene si pensa di aver trovato un campione, bisogna dare il tempo alle cose. Si pensa che quando un calciatore cambia maglia, subito fa benissimo. Ci sono tante incognite nella carriera di un calciatore, di qualsiasi tipologia”.
“SU VIVIANO (i due sono stati compagni di squadra alla Sampdoria)…” – “Viviano è stato un ottimo compagno di squadra. Aveva un mancino importante che nel calcio di adesso sarebbe stato ancor di più valorizzato. Ci andavo molto d’accordo perché era vero e quello che pensava te lo diceva direttamente”.
“ECCO COME E’ NATA LA MIA VOGLIA DI ALLENARE” – “Dopo il Covid non sono riuscito a rinnovare con il Cagliari e successivamente ho faticato a trovare squadra, arrivo in Serie D al Caldiero nel 2022. E’ stato lì che ho iniziato a pensare di voler fare l’allenatore. L’ultimo mese venne esonerato il nostro tecnico e i miei compagni hanno spinto affinché la società mettesse me alla guida della squadra. Da lì è iniziata la mia carriera come allenatore. Fino a quel momento io non avevo mai pensato di poter fare l’allenatore. Ora il mio obiettivo è quello di allenare un grande club perché come calciatore non ci sono mai stato. La Serie D? E’ una categoria in cui conta solo il risultato ma io punto anche tanto sull’identità di gioco”.
“VI RACCONTO IL GESTO DELLE MANETTE CONTRO LA JUVE” – “La manette contro la Juve quando giocavo col Chievo? Col senno di poi ovviamente dico che non lo rifarei. Facemmo una grande partita in 10, l’arbitro mi fece innervosire perché mi chiese di uscire dal campo in un momento di confusione (i sanitari non entrarono mai in campo per medicarlo). Ci sono arbitri e arbitri, sinceramente contro i calciatori delle grandi squadre si comportano diversamente. Non ho problemi a dire questo”.
“ECCO IL SEGRETO SULLA MIA ESULTANZA” – “La mia esultanza? E’ una gag nata con i miei amici di Torino, la mia città. Nacque proprio dopo un gol contro la Juve allo Stadium quando giocavo al Verona”.