“Finalmente ce ne siamo liberati”: l’attacco alla stella del calcio

A fine stagione il campione del Mondo e plurivincitore di Champions League con il Barcellona si ritirerà, ma non mancano le critiche

Finisce la carriera calcistica di uno dei più importanti giocatori dello scorso decennio. Ha vinto tutto. Coppa del Mondo, Europeo, 9 campionati, 14 coppe nazionali, per non parlare di tre Champions League, tre Supercoppe UEFA e tre Mondiali per club.

Sergio Busquets e Giorgio Trobbiani
Il commento all’addio al calcio di Sergio Busquets (TvPlay)

Insomma, il calcio saluterà Sergio Busquets a fine anno, quando calerà il sipario della stagione in MLS, dove ora sta disputando le ultime partite al fianco del suo compagno Lionel Messi. Il centrocampista spagnolo ha seguito l’argentino fino a Miami, nella squadra di proprietà di David Beckham. Qui ha vinto pochi mesi fa una Leagues Cup e una MLS Supporters’s Shield. Ha vinto ovunque anche oltreoceano.

Però Busquets è ricordato anche per le sue simulazioni. Accentuava i contatti, si tuffava o esagerava quando subiva un contatto, per richiamare l’attenzione del direttore di gara. Emblematica è la scena in semifinale di Champions League contro l’Inter nel 2010, quando dopo un contatto con Thiago Motta si rotolò a terra, con mani in volto. Ma le telecamere scrutarono il suo volto e Sergio Busquets scostò leggermente le mani dalla sua faccia, per capire se l’arbitro stesse punendo il centrocampista nerazzurro. Ad ogni modo, quel suo gesto fu letto proprio come una simulazione.

Giocatore scomodo, forse antipatico agli avversari, di certo non per il Barcellona dov’è diventato un punto di riferimento, un leader incontrastato degli anni d’oro blaugrana. Per Giorgio Trobbiani però l’addio al calcio di Sergio Busquets è una liberazione: “Finalmente ci siamo liberati di Busquets e delle sue finte”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da tvplay.it (@tvplay.it)

 

Gestione cookie