Chi è nato negli anni ottanta non può che ricordare Nintendo World Cup per GameBoy come una dolce coccola e un ricordo impossibile da dimenticare.
Oggi vogliamo andare a raccontare la storia di un gioco straordinario e che ha segnato l’infanzia di molti di noi.

Era ancora tutto in bianco e nero, in due dimensioni senza possibilità di muoversi in tre. Un gioco che però aveva delle dinamiche molto interessanti, con dei suoni che a risentirli oggi ci emozionano. Si andava per binari, ma ci si divertiva sognando di essere protagonisti all’interno del Mondiale 199o che si giocava negli Stati Uniti e dove fu protagonista anche l’Italia poi arrivata terza.
Andiamo dunque a scoprire tutto più da vicino, cercando di raccontarvi una storia memorabile con la volontà di onorarlo fino in fondo e con la voglia di rispettarne il racconto. Non possiamo che emozionarci a pensarci ancora oggi, vogliamo però andare ora a spiegarvi alcuni aspetti che meritano assolutamente un approfondimento. Curiosità, dati, nomi e specifiche di un gioco che non può che essere considerato una vera e propria leggenda della storia delle console, in questo caso portatili.
Nintendo World Cup, fatta la storia sul GameBoy
Nintendo World Cup esce nel 1991 per GameBoy e Nes, uno dei videogame della serie Kunio-Kun che si basava proprio sui Mondiali del 1990 che si disputarono proprio nel nostro paese. Nonostante la mancata qualificazione alla competizione di Giappone e Francia però la Nintendo decise di inserirle all’interno del gioco.
Le altre squadre che si potevano scegliere tra il catalogo erano Argentina, Brasile, Camerun, Germania Ovest, Inghilterra, Italia, Messico, Olanda, Spagna, Stati Uniti e Unione Sovietica. Un gioco talmente lontano da oggi che trovava nelle squadre da scegliere anche nazioni che oggi non esistono più dalla Germania allora divisa all’Urss ancora unita.
Si poteva poi giocare su quattro tipi di campi differenti con netto effetto sul movimento della palla tra erba, sassi, sabbia e ghiaccio. Una possibilità interessante di dare qualche chance in più al movimento statico dei personaggi che in passato era considerato difficile da gestire.
Oggi non esistono più giochi del genere e vengono banalizzati dai giovani, in realtà era qualcosa di veramente straordinario sotto ogni punto di vista. Staremo a vedere se c’è qualcuno di voi che lo considera e che lo riconosce come un gioco da rispolverare per gestirlo in retrogaming e con delle novità molto interessanti da tenere a mente e da gestire.





