International Superstar Soccer Deluxe è uno dei videogiochi più iconici di sempre, quando Pes non esisteva ancora e la Konami faceva videogame sul Super Nintendo.
Conosciuto in Giappone come Jikkyou World Soccer 2 Fighting Eleven era il seguito di International Super Star soccer e ha tenuto incollati al televisore milioni di persone nel mondo.

Uscito in Europa il 25 gennaio del 1996 per Super Nintendo, approdò sul Sega Mega Drive undici mesi dopo e oltre un anno dopo su Playstation. Prodotto dalla Konami era davvero ben fatto per l’epoca anche se alcuni criticavano il portare palla allungandola troppo. C’erano già le iconiche x a terra dove cadeva il pallone lanciato e dei colori vivissimi.
Le condizioni meteorologiche cambiavano tantissimo il campo, con la neve che era un’esperienza incredibile all’epoca, inoltre all’inizio della partita si poteva scegliere la monetina e poi vedere il lancio sul maxi schermo dello stadio. Cose incredibili e impossibili da immaginare all’epoca. Il tutto con una grafica 2d che era davvero all’avanguardia per l’epoca e che permetteva di non annoiarsi mai e di vivere delle belle animazioni anche al momento del gol e a proposito delle reti quando segnavi veniva fuori una gigantesca scritta GOALLL che faceva davvero molto anni novanta.
International Superstar Soccer Deluxe, tutte le innovazioni
Nonostante International Superstar Soccer Deluxe non avesse le licenze per utilizzare i nomi veri, fu il primo gioco di calcio a riportare dei tratti distintivi guardando proprio i protagonisti. Il codino di Roberto Baggio (Galfano) e i capelli bianchi di Fabrizio Ravanelli erano davvero incredibili e impossibili da dimenticare. Così come Batistuta che si chiamava Capitale.
C’erano sei modalità di gioco, ma quella più particolare era quella delle sfide quando si andava ad affrontare un match già in corso con magari l’obbligo di recuperare la partita in una condizione di svantaggio e a poco dalla fine. Incredibile e provata da pochissimi la modalità sbloccata dopo la vinta del Mondiale in determinate occasioni, un cane avrebbe arbitrato la partita successiva.
Peccato che non c’erano i club, ma la longevità di questo gioco era pressoché eterna, impossibile pensare di annoiarsi per un gioco che permise a molti di non giocare, come si fa oggi, solo per una stagione, ma di portarselo avanti a lungo.
Sebbene oggi sia un qualcosa di non al passo coi tempi, è un gioco che diverte anche se si riprende un joestick impolverato e si vuole passare una serata tra amici. E voi lo ricordavate?





