FIFA: Road to World Cup 98 viene considerato da molti come il videogame di calcio più bello di sempre, scopriamo qual è il motivo.
Uscito in Europa nel novembre del 1997 arrivò per Pc, Playstation, Nintendo 64, Sega Saturn, Super Nintendo, Sega Mega Drive e Game Boy.

Per il Mondiale di Francia la Ea Sports, dislocazione sportiva della Electronic Arts, decise di lanciare un altro videogioco tutto dedicato alla competizione iridata. Le copertine iconiche vedevano diversi giocatori per paese con da noi in Italia una falcata iconica di quello che viene considerato il difensore più forte di sempre, Paolo Maldini.
La grafica era stata migliorata decisamente, ma a fare la differenza era soprattutto la colonna sonora. I menù erano accompagnati da canzoni dance iconiche degli anni novanta, che sono diventate parte integrante del gioco e che a riascoltarle oggi ce lo fanno tornare in mente.
Basti pensare a Tubthumping dei Chumbawamba, una canzone veramente iconica e resa iconica ancor di più da questo videogame. Basta cercarla su Youtube, dove conta oltre 100 milioni di view, per avere letteralmente i brividi sulla schiena. Un pezzo dell’infanzia di molti si andrà a riaccendere nei ricordi, ma vogliamo approfondire anche altri aspetti che hanno reso iconico questo videogame.
FIFA: Road to World Cup 98, perché era iconico?
FIFA: Road to World Cup 98 è uno dei videogame che più ha messo d’accordo tutti, soprattutto in Italia. Sarà che in quel momento il campionato italiano era il più bello di tutti, facevano a spallate per venire da noi, ma anche che il livello del calcio era infinitamente superiore a questo.
Oltre alla modalità Mondiale, la migliore del gioco, c’erano anche ben undici campionati tra cui Serie A, Liga, Ligue 1, Bundesliga, Premier League ma anche Brasileiro e A-League (come si chiamava all’epoca la MLS).
Per il gioco è stata utilizzata la tecnica del motion capture, oggi usata anche nel cinema, andando a riprendere i movimenti dell’allora centrocampista del Newcastle, David Ginola.
Iconica rimane anche la telecronaca di Massimo Caputi e Giacomo Bulgarelli che ha fatto la storia dei videogame e che ci ha lasciato frasi storiche come “È un’entrata da macellaio” o l’urlo “È rigore” che veniva fuori puntualmente a centrocampo. Eravamo nel 1998 e permettetelo qualche errore, perché questo gioco era meraviglioso e ancora oggi se ripreso in mano fa divertire e non sfigura nonostante siano passati 27 anni.
E voi ci avete giocato? Siamo certi che si tratta di un qualcosa di iconico che è nel cuore di tanti.





