Pioli e le opinioni mutevoli: l’attacco all’arbitro non passa inosservato

Stefano Pioli e le opinioni che cambiano sulle direzioni arbitrali: l’attacco al fischietto dopo il Bologna non passa inosservato

Predicare bene ma razzolare male. E’ un po’ il leit motiv, soprattutto per quanto riguarda gli allenatori italiani. Se l’episodio è a favore o, comunque, da esso i può trarre un vantaggio, bene, anzi, benissimo. E giù a criticare l’avversario che si lamenta, peché non è certo professionale farlo; accampare scuse per una sconfitta oppure per un risultato negativo non è il modo migliore di uscirsene, non è elegante farlo.

Stefano Pioli attacco arbitro
Il tecnico del Milan ha attaccato l’arbitro dopo Bologna (Ansa Foto) – Tvplay.it

Se, però, il risultato negativo lo si subisce, magari insieme a qualche episodio dubbio, beh, allora è tutto un altro discorso. E’ giusto attaccare in conferenza, puntare il dito sul responsabile di turno, anche solo per mettere pressione e soprattutto scaricare la responsabilità sugli altri.

Gli allenatori di calcio sono una categoria che spesso predicano bene e razzolano malissimo. Senza distinzione di club o nazionalità, sono spesso protagonisti in conferenza stampa nelle dichiarazioni sugli arbitri. Ed il loro giudizio sui fischietti cambia, manco a dirlo, a seconda del risultato conquistato e degli episodi accaduti durante il match.

Stefano Pioli, l’invettiva in conferenza: “C’erano due rigori”

In questa categoria, c’è anche Stefano Pioli. Il tecnico del Milan Campione d’Italia in questo finale di stagione è impegnato con i rossoneri a centrare il quarto posto in campionato, obiettivo minimo ma anche in pericolo, visti anche i recenti risultati conquistati.

Stefano Pioli attacco arbitro
Stefano Pioli, l’attacco all’arbitro (Ansa Foto) – Tvplay.it

Al contempo, però, i rossoneri stanno disputando un’ottima cavalcata europea, con la vittoria nell’andata dei Quarti in Champions League contro il Napoli che regala anche un piccolo vantaggio in vista della gara di martedì prossimo. Ebbene, Kovacs si è resto protagonista di una gara decisamente incolore, ricca di errori e con una direzione quasi “casalinga”, tanto che la Uefa, per correre ai ripari, ha sospeso l’arbitro rumeno fino a fine stagione ed è pronta a designare Marciniak per la sfida di ritorno.

Nessun commento, nel postgara, sulla prova dell’arbitro; d’altronde Pioli, anche nel recente passato, ha sottolineato come gli arbitri siano di altissimo livello e, quindi, non bisogna pensare a loro. Una sorta di monito, quasi a voler dire come si tratti di un semplice alibi per chi non vince.

Opinione che a distanza di qualche tempo dev’essere cambiata. Nel postgara con il Bologna, il tecnico del Milan ci è andato giù duo, reo – a suo dire – di essere stato danneggiato dalla direzione arbitrale. “Gli episodi – ha detto l’allenatore – possono condizionare il risultato finale“. E, come se non bastasse, anche un peniero sul Var, già che c’era. “Due rigori c’erano. L’arbitrolo decreta poi va al VAR che poi può correggerlo. Ma si trattava di un penalty“.

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