Okafor al Milan ha fatto impazzire tutti, ma chi è il calciatore fuori dal campo? Un’intervista ci svela la vita privata del ragazzo.
Okafor è un nuovo giocatore del Milan. Arrivo a completare un pacchetto offensivo ultra competitivo a disposizione di Stefano Pioli, dopo la brutta stagione di serie A che ha di fatto messo a rischio il posto in Champions League, ottenuto solamente con la penalizzazione dei bianconeri della Juventus.
Il calciatore firma con il club rossonero dopo che il Salisburgo accettato un’offerta pari a 14 milioni di euro.
Una cifra non elevatissima, ma significativa, a dimostrazione del fatto che il diavolo conta di poter recuperare un profilo che, se dovesse rendere come da aspettative, potrebbe rivelarsi un futuro top player.
L’altro Okafor: chi è Noah oltre il pallone
Chi è però Okafor? Calcisticamente lo impareremo a conoscere molto presto, ma umanamente viene tracciata una linea guida più di un anno fa, quando decise di raccontarsi a Redbull.
Il primo indizio lo fornisce grazie all’umiltà che dimostra di avere quando pone in secondo piano il talento, definendolo essenziale, ma mettendo sullo stesso piano “Il duro lavoro”.
Ricordando inoltre che è fondamentale “Provare piacere in quello che si fa”; solo così si apriranno le porte giuste.
Lo fa anche perché si rende conto quanto è fortunato a lavorare con ciò che ama; suo padre è cresciuto in povertà in Nigeria e solo una volta trasferito in Europa è riuscito a costruirsi una vita: “Ho capito che mio padre aveva passato un periodo difficile. A partire da una certa età, finiamo per rendercene conto. Sono contento che le cose vadano meglio per lui oggi e non ho abbastanza parole per ringraziare mia madre e mio padre per avermi sempre spinto a raggiungere i miei obiettivi”.
Infine il tema più delicato, quello del razzismo, che però con una presa netta di posizione sceglie di togliersi di dosso senza troppe problematiche: “e questioni razzismo: “Ho compreso che è gelosa e invidia. Non meritano la mia attenzione”.
Dimostrazione anche di quanto il calciatore sia maturo nonostante la giovane età, sebbene dovrà poi far vedere sul campo anche ciò che sarà capace di fare con il pallone tra i piedi.