L’ex calciatore di Inter e Torino Antonio Sabato ha parlato in diretta ai microfoni di Tv Play.
AVREI PREFERITO IL BARCELLONA – “Non credo che se Inzaghi venisse eliminato sarebbe troppo criticato. Le spagnole sono difficili da affrontare e l’Atletico Madrid è una squadra tosta e rissosa, specialmente davanti al proprio pubblico. Avrei preferito affrontare il Barcellona”.
C’ERA UN RIGORE PER IL NAPOLI – “Il Napoli prima di prendere l’uno, due aveva fatto una discreta partita, se Lindstrom non avesse sbagliato quel gol di testa un po’ come Immobile a Monaco, sbagli il gol e lo prendi. Il Napoli ha giocato bene, c’era anche un rigore abbastanza netto, ma sono neanche andati a vederlo al var. Quando giochi con gli spagnoli non vanno mai, sembra quasi un divieto. Non dico che vengano aiutate, ma c’è sempre un piccolo condizionamento. Vi ricordate Barcellona-PSG o Real Madrid-Manchester City?”
A MADRID ARRIVÒ UNA BIGLIA IN TESTA A BERGOMI – “Se giochi lì a Madrid lo metti in preventivo. Io ci sono stato e lo so che vuol dire giocare contro il Real Madrid. Bergomi prese una biglia in testa, perdemmo 3:0 poi a San Siro vincemmo 2:0, ma l’arbitro non scrisse niente nel referto. Quando rientrò nello spogliatoio disse che il giocatore era ancora lì e non in ospedale quindi era tutto a posto e il risultato è valido, ma Bergomi aveva dovuto lasciare il campo”.
PREOCCUPATO DA FATTORE AMBIENTALE PIÙ CHE SQUADRA – “Stasera a sensazione direi 60-40 per l’Inter come possibilità di passare. Dietro non sono granché, lo abbiamo visto anche all’andata che ci hanno lasciato diverse occasioni e non c’è neanche Jimenez che è rognoso quindi qualcosa concedono, però Simeone è bravo a preparare queste partite, carica l’ambiente. Mi preoccupa più il fattore ambientale della squadra. Avete presente quando Simeone in casa arringa la tifoseria. In un altro campo non avrei problemi, giocando lì invece sono preoccupato”.
INZAGHI ORA È UN LEADER – “L’Inter gioca bene e la squadra ha fiducia, I risultati sono dalla sua parte e tutto l’ambiente trae beneficio dalla crescita di Inzaghi. Normale sia così. È cresciuto molto anche lui a discapito di tante critiche, c’è voluto tempo, tre anni per arrivare ai frutti. Ora però anche per i giocatori stessi è veramente un leader”.
BARELLA E BASTONI NON LI VENDEREI MAI – “Barella deve diventare il Lele Oriali del futuro e gli auguro anche di vincere il Mondiale come lui, è la bandiera, come anche Bastoni. Gli italiani che crescono nella squadra devono rimanere. Avere un italiano leader della squadra è molto più importante, non venderei mai giocatori come loro”.