Gianluca Scamacca sta facendo fatica all’Atalanta a causa della pressione secondo Gasperini: tutte le altre stelle che vivono questo problema.
La storia del calcio è piena di giocatori molto promettenti che però alla fine si sono persi per strada o non sono riusciti a tirare fuori tutto il potenziale deludendo le alte aspettative nei loro confronti. In questo senso si pensava in un rendimento diverso di Scamacca all’Atalanta, dove al momento è non riuscito a convincere fino in fondo per un motivo ben preciso secondo Gasperini.
Alla vigilia della trasferta contro lo Sporting Lisbona, valida per l’andata degli ottavi di finale, il tecnico della Dea ha affrontato anche il caso dell’attaccante azzurro, partito abbastanza bene ma poi andato sempre peggio a livello di numeri e prestazioni perdendo addirittura il posto da titolare.
Una scelta forte ma precisa del tecnico bergamasco che, pur di lasciarlo in panchina, ha schierato la squadra senza un vero centravanti nelle ultime partite raccogliendo comunque ottimi risultati. Lo spazio del classe ’99, autore di sei gol in campionato e uno in Europa League, continua a ridursi in modo drastico col rischio di andare incontro a un’altra stagione negativa.
Scamacca ma non solo: chi combatte col peso delle aspettative
Più sei bravo in una cosa e sali di livello maggiore inevitabilmente sono le responsabilità. E’ così in ogni lavoro e soprattutto nel calcio, lo sport più seguito e popolare al mondo dove hai costantemente i riflettori puntati addosso. Non è semplice gestire tutto questa miscela di emozioni che ti possono far giocare brutti scherzi quando devi dimostrare quanto vali veramente.
Un grosso peso da portare sulle spalle che devi cercare di alleggerire con una serie accorgimenti partendo dal proprio essere. Una ricerca costante a livello mentale per riuscire a essere più sereni in campo. E’ questo il consiglio lanciato da Gasperini a Scamacca che avrebbe troppi pensieri per la testa: “Dal punto di vista psicologico vorrei che si togliesse un po’ di dosso la pressione che ha, perché su di lui c’è sempre l’aspettativa che debba essere un grandissimo campione a tutti i costi, che deve fare sempre delle giocate straordinarie. Invece vorrei che scalasse un po’ più nella normalità, che fosse meno deluso quando perde una palla o sbaglia un controllo. Questo credo sia la base, dopo se riuscirà ad avere più gioia e meno pressione addosso farà dei grossi passi in avanti”.
Una condizione instabile che accomuna altri grandi talenti del calcio italiano come Chiesa, Zaniolo e Pellegrini a cui non a caso, come l’attaccante dell’Atalanta, sono arrivati tanti infortuni nel corso delle loro carriere. Di sicuro ci sarà una predisposizione fisica e un po’ di sfortuna ma non è da sottovalutare la “testa” che, quando è libera e serena, ti fa scacciare tutte le paure e la conferma è la rinascita del capitano della Roma dopo l’arrivo in panchina dell’ex compagno e amico De Rossi.