Bellinazzo: “La valutazione per l’Inter è di circa un miliardo, Suning esposto per 600 milioni”

Le parole di Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, in collegamento telefonico a Calciomercato.it in onda su TvPlay.

L’Inter è in vendita: “C’è in atto una parabola, che è quella degli investimenti cinesi nel calcio europeo ed è giunta alla conclusione. Nel 2015/16 si era arrivati a investimenti sui club per 3 miliardi e l’Inter era il fiore all’occhiello della campagna. Poi la politica del governo cinese è cambiata, la galassia Zhang è cambiata, con nuovi soci. Spesso associamo Suning alla famiglia Zhang, non è più così automatico. Il governo cinese si è concentrato di più sugli investimenti interni sul calcio. L’Inter si sta basando sull’autofinanziamento, ma non è una strada perseguibile per molto tempo, l’ipotesi cessione è sul tavolo da diverso tempo. C’è una valutazione importante, con anche la cessione del Milan a fare da storico. Considerando anche quanto hanno speso gli Zhang nell’Inter sono esposti per circa 600 milioni e quindi la valutazione non può scendere sotto il miliardo, senza contare appunto la valutazione data al Milan. Se poi dovesse andare avanti il progetto stadio la valutazione cambierebbe ancora”.

I possibili motivi

I malumori della piazza per la gestione Suning: “Penso che quando si dà un giudizio sulla famiglia Suning non ci si può basare solo sugli ultimi anni, è un gruppo che ha avuto delle difficoltà molto particolari perché il principale business che facevano è stato toccato dalle modifiche apportate dal governo cinese. Suning sta tornando lentamente in carreggiata. Quanto sta succedendo è dovuto a scelte strategiche del governo cinese e del gruppo Suning, nelle quali non penso abbiano molto peso i malumori della piazza. L’obiettivo di Suning di farsi conoscere in Europa comunque è raggiunto, hanno vinto tre titoli. Sulla presenza di investitori arabi per l’Inter, in particolare su Pif, sono sempre stato scettico per una questione prettamente giuridica se facciamo riferimento allo stesso soggetto, ovvero l’Arabia Saudita, che ha già fatto investimenti importanti sul Newcastle e avrebbe due club che non potrebbero poi essere iscritte entrambe alla Champions per esempio. Basti pensare al City Group, non è stato prelevato nessun club che potesse intaccare la sfera del Manchester City. Gli americani sono in questo momento i soggetti più attenti all’industria del calcio”.

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