Astutillo Malgioglio, numero 12 sul campo di calcio, numero 1 nella vita. Da portiere ad Ufficiale della Repubblica.
Numero 12 in campo, dove ha vissuto una carriera da comprimario, numero 1 nella vita, con centinaia di bambini aiutati grazie al suo lavoro nel sociale: la parabola di Astutillo Malgioglio.
Nel 1977 Astutillo Malgioglio, appena diciottenne, รจ un promettente portiere cresciuto nelle giovanili del Bologna. Sino al 1992 calcherร i campi di Serie A e Serie B vestendo le maglie diย Brescia,ย Pistoiese,ย Roma, Lazio,ย Inter ย (dall’86 al 1991 su volere di Giovanni Trapattoni, che lo chiamรฒ espressamente come vice di Walter Zenga) prima di chiudereย poi la carriera all’Atalanta. Una storia calcistica importante, anche se vissuta da comprimario,ย in alcune delle piazze piรน importanti del calcio italiano.ย E’ perรฒ fuori dal campo che il portiere si dimostra un vero numero uno. Anche in questo caso, l’anno che dร inizio alla nostra storia รจ il 1977.
Dai campi di calcio al sociale: Malgioglio e la sua missione
Il diciannovenne Malgioglio difende la porta del Brescia in Serie B, quando spinto da un amico visita un centro per disabili.ย Il portiere rimane impressionato da quanto visto, dal senso di abbandono, emarginazione e non curanza nei confronti dei meno fortunati. Dopo avere studiato ed essersi specializzato per aiutare i bambini con problemi motori, forte degli introiti provenienti dal mondo del calcioย decide di aprire la palestra ERA 77. Qui ai bambini disabili vengono offerte terapie gratuite che possano aiutarli a migliorare la loro condizione. Centinaia di bambini, grazie al giocatore, miglioreranno le loro condizioni.
Nonostante questo in tanti non apprezzano l’impegno fuori dal campo del giocatore, reo di “non pensare abbastanza al calcio”. Sembra assurdo…eppure. Tutti ricordano la burrascosa fine del suo rapporto con la Lazio (anno 1986) , quando ad un vergognoso ed ingiustificabile striscione dei tifosi, “Tornatene dai tuoi mostri”, rispose calpestando la maglia biancoceleste. Solo Trapattoni lo convincerร a non appendere i guanti al chiodo.
Aiutare come ragione di vita. Piรน di tutto e tutti, anche della propria carriera.ย Contro ignoranza, mancanza di rispetto e indifferenza.
Una battaglia che dura sino ai giorni nostri: il riconoscimento dello Stato italiano
Nel 2001 per mancanza di fondi Malgioglio รจ stato costretto a chiudere la palestra, ma ancora oggi continua ad aiutare i bambini disabili a domicilio, nonostante i mancati aiuti da parte del mondo del calcio.
Lo scorso anno, il 13 novembre 2021, finalmente il riconoscimento del suo quarantennale lavoro: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli conferisce il titolo di Ufficiale dellโOrdine al Merito della Repubblica Italiana, ยซper il suo costante e coraggioso impegno a favore dell’assistenza e dell’integrazione dei bambini affetti da distrofiaยป. Nessun onore, perรฒ, puรฒ superare quello di avere aiutato cosรฌ tante persone. “Con i bambini ho avuto la mia vittoria piรน importante” ha sempre detto il portiere. Piรน del campionato e della Coppa Uefa vinte con l’Inter, piรน della Coppa Italia sollevata con la maglia della Roma. Piรน di tutto.