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Qatar 2022, il mondiale si vince…a tavola: Argentina e Uruguay al top, disastro Spagna

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Qatar 2022, il mondiale si vince…a tavola: Argentina e Uruguay al top, disastro Spagna. Curiosa sfida tra le tre nazionali in ambito alimentare

Sarà un mondiale carico di anomalie, sotto tutti i punti di vista.  La più rilevante è la sua collocazione temporale: non era mai accaduto che un’edizione della coppa del mondo di calcio si disputasse in piena stagione agonistica. Con tutte le conseguenze del caso. Nel frattempo tutte le 32 nazionali hanno raggiunto il Qatar, pronte a scendere in campo per l’inizio della kermesse iridata.

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Qatar 2022 (Ansa)

Le varie federazioni che hanno dovuto organizzare al meglio la trasferta in terra qatariota si sono prodigate per mettere i propri giocatori nelle migliori condizioni possibili. In primis la logistica: le nazionali più prestigiose alloggeranno in alberghi confortevoli, dotati di tutte le strutture più accoglienti e moderne, in grado di offrire il miglior relax tra un impegno e l’altro.

E poi c’è la cura, fondamentale, dell’alimentazione: mangiare bene, soprattutto potendo consumare i cibi tipici delle rispettive tradizioni gastronomiche, rappresenta un elemento essenziale dell’avventura mondiale.

La Nazionale italiana ad esempio, in tutte le esperienze precedenti, poteva contare su quintali di pastasciutta, pomodoro e parmigiano: i tre alimenti propri della cosiddetta dieta mediterranea. Nel regime alimentare delle nazionali sudamericane invece quella che non può mai mancare è la carne.

Qatar 2022. Argentina e Uruguay fanno il pieno di carne. Spagna senza prosciutto

Argentina
Argentina (Ansa)

Il famigerato e celebre asado, le pantagrueliche grigliate con la squisita carne argentina, una tradizione a cui argentini e uruguaiani non potranno mai rinunciare. E proprio per questo le due nazionali rioplatensi hanno scelto un albergo in cui gli fosse consentito di allestire un ricco e opulento barbecue.

Per non farsi mancare nulla, dal Sudamerica sono sbarcato in Qatar la bellezza di 1800 chili di carne bovina di tutti i tipi. Bistecche, lombate, costine e tutti i tagli possibili e immaginabili pronti per essere messi sulla griglia.

Ma se Argentina e Uruguay sorridono, a piangere è invece la Spagna. La Roja dovrà fare a meno di un elemento fondamentale di tutti i suoi ritiri, un pezzo pregiato presente a tutti i Mondiali giocati dalla Spagna. Si tratta del celeberrimo ‘jamon‘, il prelibato prosciutto spagnolo. Poichè si tratta di un prodotto di derivazione suina, quindi carne di maiale, il prosciutto è tra i prodotti che è vietato portare in Qatar.

Un’autentica beffa per la nazionale allenata da Luis Enrique che da questo punto di vista parte in svantaggio nei confronti delle sue più accanite rivali.

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