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Juventus, stoccata da un grande ex: “Non ero adatto”

Massimiliano Allegri

Juventus ancora sotto accusa per il suo gioco. “Troppo difensivista, non ero adatto”, la bordata di un grande ex bianconero

La caduta degli dei del pallone. Si può condensare così quanto è successo nei match della prima giornata della dei gironi dei Mondiali in Qatar quando all’appello ne mancano due. Dopo la “derrota historica“, come hanno titolato i media, dell‘Argentina per mano dell’Arabia Saudita, è stata la volta  dei quattro volte campioni del mondo della Germania cedere strada ai meno quotati giapponesi, con  i Samurai che si sono imposti in rimonta per 2-1.

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus (Ansa)

A salvare l’onore delle “grandi” ci ha pensato la Spagna di Luis Enrique che ha sommerso di gol, ben 7, la malcapitata Costa Rica. Altrettanto proverà a fare il Brasile che stasera, con fischio d’inizio alle ore 20.00, debutterà contro la talentuosa Serbia di Vlahovic e Milinkovic-Savic. Un impegno tutt’altro che agevole, anzi, da “prendere con le molle”.

E in vista dell’esordio mondiale scalda i motori e affila le armi, anche dialettiche, il grande vecchio della Selecao che a 39 anni suonati, nel colloquio con “La Gazzetta dello Sport” in edicola oggi, non le ha mandate a dire, in primis a una sua ex squadra.

Juventus, bordata da Dani Alves: “Troppo difensivista, non ero adatto”

Dani Alves
Dani Alves (Ansa)

L’arzillo “vecchietto” del Brasile che a 39 anni si dice “preparato a giocare, sono qui per aiutare ma in campo, non fuori” è Dani Alves che nella sua lunga e prestigiosissima carriera (è il calciatore ad aver vinto più trofei) ha ballato per una sola “estate”, nella stagione 2016-17, anche con la Juventus: 33  le presenze in maglia bianconera condite da ben 6 gol, un bottino di tutto rispetto per uno che di mestiere non fa l’attaccante.

E proprio al club bianconero il laterale brasiliano rifila una velenosa stoccata. Nel replicare all’accusa che lo ha inseguito per tutta la carriera, “bravo ad attaccare ma non sa difendere“, Dani Alves ha sottolineato che le caratteristiche tecniche dei giocatori devono armonizzarsi con la filosofia di gioco della squadra in quanto “un laterale offensivo in un team che predilige la difesa non è nel posto giusto. Un esempio: io nella Juve. Quella Juve era una squadra che strutturalmente era fatta per difendere. Io spingevo ma la cosa finiva per entrare in conflitto con l’idea della squadra, e per questo non giocavo quanto mi sarebbe piaciuto. Bisogna scegliere il giocatore adeguato alle esigenze della squadra“.

Motivo per il quale, come detto, è rimasto alla Juventus una sola stagione: “Hanno preso un giocatore con un potenziale offensivo bestiale, ma non gli serviva un tipo così. Non avevo mai calciato lungo in vita mia, non potevo certo cominciare a 33 anni. Hanno fatto la scelta sbagliata“.

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