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Juventus, penalità e inibizioni: i 5 capi d’accusa decisivi per la Procura

Le cinque accuse alla Juventus

Juventus, stangata per il caso “plusvalenze fittizie”: ecco i 5 punti dell’accusa che hanno portato alla durissima sentenza

La mannaia della Corte Federale d’Appello della FIGC si è abbattuta implacabile sulla Juventus. I giudici hanno non solo accolto l’istanza di revocazione della sentenza di proscioglimento nell’ambito del processo sul dossier “plusvalenze“, ma hanno anche inflitto 15 punti di penalizzazione, da scontare nel corrente campionato, al club bianconero (la Juventus precipita dal terzo al 10 posto, a quota 22 punti).

Le cinque accuse alla Juventus
Le cinque accuse alla Juventus (TvPlay.it)

Mano pesantissima anche contro i dirigenti bianconeri sotto processo: inibizione temporanea di mesi 30 a svolgere attività in ambito FIGC per Fabio Paratici, attuale Direttore sportivo del Tottenham, 24 mesi per l’ex Presidente Andrea Agnelli e l’ex Ad Maurizio Arrivabene, 16 mesi per Federico Cherubini e 8 mesi per Pavel Nedved.  Per tutti, inoltre, la richiesta di estensione dell’inibizione all’ambito UEFA e  FIFA.

Juventus, dal “libro nero di Paratici” alla “m..a” di Andrea Agnelli: ecco i punti dell’accusa che hanno inguaiato i bianconeri

Un vero e proprio “bagno di sangue”, ben al di là della richiesta (9 punti di penalizzazione) del Procuratore Federale Giuseppe Chiné. Ma come si è arrivati a questa sentenza?

Libro nero Paratici
Fabio Paratici (TvPlay.it)

Ebbene, sono 5 i capi d’accusa, riconosciuti dalla Corte Federale d’Appello, che hanno inguaiato i bianconeri. Innanzitutto, il famigerato “Libro di Nero di Paratici” in cui il suo autore, Federico Cherubini, appunta che “acquisti senza senso, investimenti fuori portata e plusvalenze fittizie” hanno determinato la difficile situazione finanziaria del club bianconero. Per Chiné è “un atto di natura confessoria di Cherubini, una valenza confessoria straordinaria” sul modus operandi di Paratici in quanto “non si parla di plusvalenze, che sono legittime, ma di plusvalenze artificiali, decise a tavolino“.

Il capitolo “intercettazioni”, quelle tra Arrivabene e John Elkann e soprattutto tra l’ex Ad e Andrea Agnelli in cui quest’ultimo si lascia sfuggire “abbiamo ingolfato la macchina con gli ammortamenti e soprattutto la m…a“. Per Chiné la “m…a” sono proprio le plusvalenze fittizie con il loro carico di ammortamenti.

Plusvalenze fittizie non eccezionali, determinate da una complicata congiuntura economica, bensì parte di “una pianificazione a tavolino delle plusvalenze che la Juventus doveva fare entro il 3o giugno 2022” come attestato dal relativo documento sequestrato nello studio dell’Avvocato Gabasio, il legale di fiducia del club bianconero.

E infine, la delibera della Consob nella quale si legge che dall’attività ispettiva è emerso che tutte le operazioni contestate sono state perfezionate in modo contemporaneo, coordinato con la controparte e senza trasferimento di denaro.

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