La Roma si divide tra campo e mercato. Obiettivo risistemare i conti di un bilancio che ha incrementato un passivo pesante: la situazione.
Il caso Zaniolo ha scombussolato i piani mercato della Roma. Un evento, a dir la verità non prevedibile, ma che la dirigenza aveva messo tra le possibilità nel prossimo futuro, delineando già una possibile strategia.
Una delle idee più concrete, infatti, era quella di vendere Zaniolo, magari dopo una grande stagione, senza rinnovargli il contratto. L’obiettivo principale era quello di ottenere una notevole plusvalenza per dare ossigeno ad una situazione finanziaria piuttosto preoccupante.
Il passivo di 219 milioni registrato dalla gestione di Tiago Pinto a giugno 2022, record negativo dell’intera storia del club, non può non richiedere interventi incisivi sul ridimensionamento dei costi e sull’incremento dei ricavi.
Roma, gli aggiustamenti economici
In realtà i vertici giallorossi si erano già mossi in estate per cominciare una politica orientata a ridurre notevolmente i costi di gestione. Il taglio del 20% del monte ingaggi, però, non basta. La Roma deve contabilizzare al più presto circa 70 milioni di plusvalenze per evitare di incorrere in altre sanzioni dalla UEFA. La dirigenza giallorossa, infatti, ha già accantonato nel bilancio una multa di circa 7,5 milioni di euro che forse dovrà pagare quest’anno per il mancato rispetto di alcuni paletti.
Per queste ragioni Tiago Pinto sta cercando di movimentare il più rapidamente possibile il mercato in uscita. Il dirigente giallorosso non può accettare prestiti, ma solo cessioni definitive che possano portare ricavi concreti nelle casse della Roma. Da Shomurodov a Karsdorp, passando per Viña e Zaniolo: sono loro i quattro giocatori pronti a salutare, con il classe ’99 di Massa-Carrara che è decisamente il profilo più appetito sul mercato.
Non è inoltre impossibile pensare che la Roma possa perdere anche altri pezzi nei prossimi mesi, tra questi anche diversi giovani usciti dal vivaio che si stanno mettendo in mostra con Mourinho. Un’altra modalità per cercare di risistemare i conti è dettata dalla possibilità di qualificazione alla prossima Champions League. La Roma non partecipa alla principale competizione europea da 4 anni e con la penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus, le possibilità di tornare nell’Europa che conta si fanno sempre più concrete, e questo permetterebbe un aumento di circa un terzo del fatturato, ricreando un circolo virtuoso di introiti che bilancerebbero i costi.
La Roma è al lavoro: tra il campo e dietro la scrivania c’è da muoversi al più presto per raggiungere gli obiettivi stagionali.
