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Serie A, il problema non sono gli attaccanti: l’analisi a sorpresa in diretta

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Marco Di Nardo

Serie A che sta per volgere al termine ma con problemi soliti che attanagliano sempre il calcio italiano senza mai risolversi.

Serie A che sta per volgere al termine con un Napoli che sta per festeggiare il terzo scudetto della sua storia mentre Lazio, Inter, Juventus, Lazio, Roma, Milan e Atalanta si contendono un posto per la Champions League. Chi sbaglia, si ritroverà a giocare la prossima Europa League, anche se le due milanesi e i bianconeri e i giallorossi stanno continuando parallelamente la loro gloriosa strada in Europa.

Lautaro Martinez, attaccante dell’Inter (TV Play)

Cammini paralleli che potrebbero celare delle sorprese a fine campionato o forse no. Fatto sta che ci si continua ad interrogare se realmente il calcio italiano sia realmente cambiato e stia realmente tornando ai livelli di quello di fine anni ’90 o è solo un’impressione dettato dai risultati ottenuti in questa stagione da alcune squadre. Per averne la conferma, servirà aspettare la prossima stagione e vedere se, coloro che tanto bene hanno fatto in questa, si ripeteranno.

Serie A e il vero problema

Intanto c’è chi non la pensa proprio così, individuando un problema molto preciso del campionato italiano. Stiamo parlando di Pietro Vierchowod, ex giocatore, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT ed ha detto: “Ci sono troppi stranieri. Non sono migliori dei nostri. Una volta ne venivano 4-5 ed erano i più bravi, i migliori. Adesso da noi arrivano le terze, quarte scelte che non ci danno nulla. Prima arrivava Zico, Falcao, Maradona…da questi impari. Da quelli che arrivano ora secondo me no…ma fate voi.”

Giroud, attaccante del Milan (TV Play)

In effetti, rispetto al passato gli stranieri giunti in Italia sono qualitativamente inferiori e non hanno alzato più di tanto il livello del calcio italiano. Anzi, in molti casi, è stata la Serie A a fungere da trampolino di lancio per questi calciatori. Per questo motivo, Vierchowod ha un’idea ben precisa su come sovvertire la situazione nel campionato italiano: “Io metterei il limite. Puoi avere anche 100 stranieri, ma ne giocano 5 se vuoi far crescere l’ambiente e la nazionale. Se nelle più grandi squadre hai solo stranieri come fai? E’ difficile. Se i giovani non giocano come fai a trovare?”.

Dunque, si ritorna a parlare di blocchi sugli stranieri, di puntare sugli italiani e su come si debba realmente lavorare per ritornare ad essere di nuovo grandi. Forse, a tutto questo andrebbe aggiunto un lavoro particolare sul settore giovanile anche dal punto di vista di tecnica e tattica individuale dove da anni non siamo più eccellenti.

Marco Di Nardo

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